Turismo estivo tradito dagli stranieri Presenze giù dell'1,9% Bene gli hotel di lusso
L'estate turistica 2017 in Trentino non passerà alla storia. Pur avendo fatto registrate il secondo maggior numero di presenze di sempre infatti il dato finale della stagione, reso noto ieri dall'Ispat, l'istituto di statistica provinciale, riporta un calo dell'1,6% rispetto all'anno precedente. Colpa probabilmente del brutto tempo di giugno e luglio ma colpa anche del «tradimento» dei turisti stranieri. Il calo è infatti a ben vedere imputabile tutto a loro, ai visitatori del Nord Europa in particolare che hanno affollato molto meno che in passato le rive dei nostri laghi e le località di montagna; in particolare sono mancati gli olandesi che hanno fatto segnare un calo di presenze dell'11% e i visitatori dalla Germania che sono stati il 9,5% in meno, solo parzialmente compensati da un aumento del 5,7% dei turisti della Repubblica Ceca. A fronte di una diminuzione di presenze straniere del 5,2% sono aumentate dello 0,6% quelle italiane, che rappresentano quasi i due terzi del totale, grazie soprattutto a emiliani e laziali.
In realtà il numero degli arrivi in Trentino tra giugno e settembre, 2 milioni 143 mila, è sostanzialmente invariato rispetto al 2016, il problema è che in media i turisti si sono fermati per un numero inferiore di giorni. Diverse le performance anche in base alle caratteristiche dei territori perché andando a guardare le cifre nei vari ambiti si nota una crescita rispetto all'estate precedente nelle zone di montagna mentre il calo è quasi tutto attribuibile alle zone di lago con una diminuzione di presenze del 4,6% nell'Alto Garda e Ledro e dell'8,6% in Valsugana.
Se andiamo poi ad analizzare i settori di accoglienza notiamo come il settore extralberghiero, che rappresenta un terzo delle presenze estive complessive, evidenzia un aumento negli arrivi (+0,6%) e una diminuzione delle presenze (-2,2%) mentre il calo nell'alberghiero è più contenuto in termini percentuali (-1,3%) nelle presenze ed è però causato anche ad un minor numero di arrivi (-0,3%). Curioso notare, sempre rimanendo nell'ambito alberghiero, come la stagione sia stata ottima per gli alberghi di fascia più alta. I 29 hotel a 5 stelle o 4 stelle superior presenti sul territorio provinciale, che garantiscono 3.092 posti letto, sono stati infatti occupati durante la stagione quasi all'ottanta per cento ed hanno fatto segnare aumenti notevoli sia negli arrivi (+25,6%), che nelle presenze (+22,6%). Un dato che dovrebbe essere di conforto per il neo assessore provinciale al turismo Roberto Failoni, che nelle sue prime dichiarazioni da quando è in carica ha sottolineato che più che il numero di presenze bisogna guardare alla capacità di spesa degli ospiti puntando a un turismo di qualità che garantisca un indotto economico importante.
Per quanto riguarda l'extralberghiero il calo è stato registrato nei campeggi e negli agritur mentre affittacamere e bed & breakfast hanno incrementato presenze e fatturato.
Da notare infine come, aggiungendo alle cifre ufficiali la stima del movimento in alloggi privati e seconde case, il bilancio della stagione venga migliorato segnando un leggero aumento negli arrivi (+0,3%) e un calo meno marcato delle presenze (-0,9%).