Interventi sociali, stangata da 5 milioni La Provincia taglia del 6% le risorse alle coop
Dopo quella sull'accoglienza, nuova stangata della giunta Fugatti sulle cooperative sociali che si occupano di disabili e altri soggetti svantaggiati. Il budget provvisorio per il 2019 degli interventi gestiti dalle Comunità di Valle e dalle coop scende a 29 milioni di euro, due in meno dei 31 dell'anno scorso, con un decremento di circa il 6%. Ma la mannaia in realtà taglia 5 milioni perché sindaci e cooperative avevano chiesto di aumentare il già risicato bilancio del settore di 3 milioni, raggiungendo i 34 milioni.
A questo si aggiunge l'incertezza su tutta la partita degli affidamenti, degli accreditamenti e degli interventi per anziani, come il progetto Spazio Argento. Tanto che cooperative e sindacati hanno chiesto nei giorni scorsi che i quasi 11 milioni risparmiati dalla Provincia con l'adozione del reddito di cittadinanza vengano destinati al welfare.
La comunicazione della Provincia è stata fatta al Consorzio dei Comuni, con l'assicurazione che con l'assestamento di bilancio di metà anno le risorse verranno recuperate. Ma intanto si prosegue nel trend dei tagli, pari in media in questi anni al 5% annuo.
I tagli al sociale gettano nuova luce sulla posta in gioco al vertice della Cooperazione trentina, che appare sempre meno una questione di poltrone. Il cda di venerdì, con l'azzeramento delle cariche, ha riportato serenità al vertice (così dicono tutti), che ora può finalmente occuparsi di nodi come, appunto, il sociale e il credito, dove riparte la partita dell'autonomia delle Casse rurali e della loro adesione alla Federazione. Ma il travaglio della Cooperazione e il ribaltone in cda nascono proprio da questioni come i migranti e il sociale. Non a caso ieri la presidente di Federcoop Marina Mattarei ha parlato di «rifugiati come risorse e non problemi».
Intanto, dopo l'azzeramento delle cariche, vanno nominati i nuovi vicepresidenti e il nuovo comitato esecutivo, oltre a cooptare un consigliere dopo le dimissioni di Mariangela Franch . A questo proposito, i primi nomi a cui si pensa sono quelli dei due candidati «trasversali» non eletti nell'assemblea dell'8 giugno scorso: Paolo Spagni , che aveva ottenuto 301 voti, e Giuliano Beltrami (228 voti). Ma si fa strada un'altra ipotesi: che entri in consiglio Michele Odorizzi , il candidato presidente battuto da Mattarei per soli dieci voti. La stessa presidente ha parlato venerdì di alcuni limiti del nuovo statuto Federcoop del 2017. Tra essi, potrebbe esserci il mancato ingresso in cda del candidato presidente battuto in assemblea.
Mattarei incontrerà i consiglieri e i rappresentanti del settore sociale, quello più sotto pressione, lunedì 18 marzo. Solo dopo si terrà il cda che eleggerà le nuove cariche. La presidente del Consolida Serenella Cipriani potrebbe diventare vicepresidente per il sociale ma, per le regole dello statuto, non potrebbe entrare nel comitato esecutivo. Per quanto riguarda le Casse rurali, che dovrebbero vedersi già domani (lunedì), i nodi sembrano sciolti. Né il vicepresidente uscente Marco Misconel né il rappresentante nell'esecutivo Arnaldo Dandrea sono mai stati messi in discussione, mentre Ermanno Villotti dovrebbe andare in Federcasse. Nelle coop agricole, che si incontrano a metà settimana, potrebbe emergere la questione di una carica per il comparto melicolo, che finora non ne aveva.