Cancellati i corsi sul genere: documento di 285 accademici dell'Università contro la giunta
Duecentottantacinque membri della comunità accademica dell’Università di Trento hanno sottoscritto un appello dal titolo “Per una cultura del pluralismo”, «per ribadire l’impegno professionale ed etico a promuovere una cultura basata sul rispetto del pluralismo e sulla tolleranza».
«Negli ultimi mesi, in Trentino e a livello nazionale - si legge nel documento - trovano sempre più spazio le voci di chi espone in termini perentori le proprie credenze e opinioni come principi immutabili e universali. In particolare, per quanto concerne la questione di genere e la relazione fra donne e uomini, individuo e collettività, registriamo il diffondersi di teorie fondate su argomentazioni pseudoscientifiche che, nel momento in cui si traducono in agire politico, norma sociale o dispositivo legislativo, hanno effetti limitanti e negativi sulla vita delle singole persone e sulla convivenza civile».
«Come comunità accademica dell’Università di Trento e del Centro Studi interdisciplinari di genere - prosegue il documento - vogliamo affermare che l’utilizzo di superficiali dicotomie per contrapporre natura e cultura, biologia ed esperienza, patrimonio genetico e libertà di scelta è un esercizio inutile che può solo generare arretramenti conoscitivi e applicazioni pericolose. Su sesso e genere, ruoli ‘naturalì e sociali, orientamenti dominanti e non, gli studi scientifici, politici, economici, giuridici, culturali, filosofici, sociologici, pedagogici e psicologici hanno già dato risposte chiare, avvalorate da principi e metodi di ricerca rigorosi.
Inoltre, come comunità accademica non possiamo che reagire di fronte all’immotivata cancellazione, da parte del governo della Provincia autonoma di Trento, di buone pratiche educative mirate a diffondere la cultura del rispetto e delle pari opportunità, e di fronte al rifiuto autoritario di confrontarsi sul piano del dibattito pubblico democratico».