L'orso fa razzia negli alveari e lascia anche la firma...
Incursione dell’orso a pochi passi dalle case di Covelo di Terlago, in valle dei Laghi: nella notte tra giovedì e venerdì un esemplare è sceso dai boschi alle pendici del monte Gazza, per concedersi una scorpacciata di miele e larve di api.
Lasciando anche un segno inequivocabile del suo passaggio, con una nitida zampata rimasta impressa su uno dei telai con i favi. Vittima della scorribanda dell’orso, un apicoltore trentareenne del paese, che ha perso quattro arnie.
«Sono le uniche che avevo lasciato senza una protezione - ha spiegato il giovane - perché non avevo più spazio all’interno dei due recinti che ho a Monte Terlago. Per questo le avevo lasciate vicino a casa, nella speranza che in questo modo le arnie potessero essere al sicuro. Invece evidentemente il fatto di dover arrivare vicino al paese non l’ha scoraggiato».
Ora l’apicoltore dovrà rivolgersi alla Provincia per ottenere un risarcimento, come gli è stato spiegato dagli uomini della forestale che sono intervenuti a Covelo nella mattinata dell’altro ieri.
L’orso ha distrutto a zampate le quattro arnie per riuscire a spogliare i telai con i favi, cibandosi poi del miele e delle larve delle api.
Quella della notte tra giovedì e ieri è stata solo l’ultima delle incursioni dell’orso in valle dei Laghi: il giorno prima altre arnie erano finite nel mirino dell’animale a Ciago, mentre nel corso della settimana l’apicoltore trentatreenne di Covelo aveva rischiato di subire altri danni: a Monte Terlago un esemplare aveva ripetutamente cercato di crearsi un varco per oltrepassare uno dei recinti che proteggono le quasi settanta arnie del giovane. Non era riuscito nel suo intento, ma le unghiate con cui l’orso aveva cercato di smuovere il terreno per riuscire a raggiungere il suo obiettivo, avevano lasciato pochi dubbi riguardo alla sua presenza sul posto nelle ore precedenti.
I casi della valle dei Laghi non sono gli unici in provincia in questo periodo: nei giorni scorsi l’orso aveva duramente colpito gli apicoltori della val di Breguzzo, nelle Giudicarie. Quando vengono colpiti e danneggiati, agli apicoltori non resta nulla da fare che rivolgersi alla forestale entro le 24 ore successive all’azione dell’orso, in modo che il personale possa estendere un verbale. Ci sono poi 30 giorni di tempo per inoltrare le domande di risarcimento al Servizio foreste e fauna, con l’ente pubblico che lo concede in misura pari al 100% del danno stimato, con la procedura che deve essere conclusa entro 60 giorni dalla presentazione dell’istanza.