Sardegna, stanza degli orrori bimbo fa arrestare i genitori
Marito e moglie, residenti in una località turistica di Arzachena, in Costa Smeralda, sono stati arrestati dai carabinieri, su disposizione della Procura di Tempio Pausania, con l'accusa di maltrattamenti sul figlio di 11 anni, e sequestro di persona. Le manette sono scattate sabato notte. Il figlio si trova ora in comunità protetta.
È stato proprio il bambino a chiedere aiuto ai carabinieri, con una telefonata al 112 grazie a un telefonino a cui era stata tolta la carta sim, il che non impedisce di effettuare chiamate d'emergenza. Il piccolo era segregato dai genitori nella sua stanza in condizioni da film dell'orrore.
Quando i carabinieri del Reparto territoriale di Olbia, guidati dal colonnello Alberto Cicognani, sono arrivati nella casa vicino ad Arzachena, hanno trovato il piccolo chiuso a chiave nella sua stanza, con la maniglia smontata in modo che non potesse riuscire a liberarsi. Era segregato al buio, con la finestra chiusa e anche qui la maniglia smontata.
Nella sua cameretta non c'era nemmeno il letto: sotto la tipica struttura a ponte, c'era solo un buco senza rete e senza materasso. In un angolo della stanza c'era un grande secchio blu, dove il bambino poteva fare i suoi bisogni.
In un diario consegnato ai carabinieri quando lo hanno liberato, il piccolo ha scritto di botte, soprusi, minacce e umiliazioni che era costretto a subire.
Il bambino ha anche mostrato ai carabinieri un tubo di gomma, lungo circa 1,5 metri, che il padre, 47 anni, e la mamma, di 43, tenevano nascosto sotto i cuscini del divano per poi usarlo per picchiare il figlio.