Il monito di Lombardi: «Mafie in Trentino, nessun settore economico è al sicuro»
«Turismo, ristorazione, trasporti, edilizia, agricoltura: nessun settore è immune dal rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata. Per questo il ruolo di cittadini e imprenditori nell’agevolare il nostro costante lavoro è importantissimo».
L’appello arriva dal commissario del governo Sandro Lombardi: se i dettagli emersi dalle inchieste portate avanti nelle scorse settimane contro la ’ndrangheta in Emilia - che hanno evidenziato come esponenti delle ’ndrine fossero da tempo attivi anche in provincia - possono sorprendere l’opinione pubblica, così non è per quel che riguarda l’apparato di pubblica sicurezza.
«Il monitoraggio da parte delle forze dell’ordine e di tutte le realtà che formano quella che a me piace chiamare la “squadra Stato” - spiega il prefetto - è costante e per questo, purtroppo, quelle emerse in queste settimane non sono sorprese per noi. Voglio comunque tranquillizzare i cittadini: non sono emerse per ora situazioni di criticità, in base ai contatti che manteniamo con la Dia tanto a Roma che con quella di Padova, dalla quale dipende territorialmente quella di Trento. Ma deve essere chiara una cosa: potenzialmente il rischio di infiltrazioni c’è ed è alto. Questa fortunatamente è una terra florida, ricca. E di transito. Una zona che attrae realtà criminose che ormai, come tutti sanno da tempo, preferiscono fare affari, anziché sparare».
Fin dal suo insediamento, Lombardi ha voluto istituire un gruppo interforze - con polizia, carabinieri, guardia di finanza e Dia - proprio per monitorare la presenza della criminalità organizzata.
«Ma per rendere efficace il nostro lavoro, serve la collaborazione di tutti. Dei cittadini in generale, degli imprenditori in particolare. Devono segnalare ogni anomalia che potrebbe far pensare all’attività di realtà poco limpide».
Non facile, l’attività di contrasto, «perché oggi la criminalità ha il volto pulito, magari delle persone che si presentano ai responsabili delle aziende in crisi come salvatori. Emissari di un mondo variegato, che è composto da mafia, ‘ndrangheta, sacra corona unita ed altre organizzazioni, ma anche da espressioni della criminalità estera. Una delle armi più efficaci di cui dispongono oggi, sono fini menti ragionieristiche che riescono ad ammantare di regolarità operazioni che vanno invece ad alimentare l’illecito».
Massima allerta dunque, ma anche ottimismo: «A farci ben sperare - chiosa Lombardi - sono i tratti che hanno da sempre contraddistinto i trentini, con la loro cultura della legalità, la loro attenzione, la loro civiltà, che hanno sempre permesso di contrastare con reattività i tentativi più profondi di infiltrazione».