Presentato oggi un esposto in Procura contro la cattura dell'orso M49 Gli ambientalisti: «Non è pericoloso»
L’associazione ambientalista Oipa, di concerto con le altre associazioni protezionistiche del Coordinamento Life for Ursus, ha annunciato di aver presentato un esposto presso la Procura della Repubblica di Trento per contestare il metodo di cattura dell’orso M49, nonché l’ordinanza di cattura e abbattimento senza necessità per un esemplare non pericoloso, sulla base di una relazione tecnica- scientifica sulla biologia ed ecologia della specie Orso Bruno, e nello specifico sul caso M49, redatta dal medico veterinario dott. Maurilio Calleri, presidente della LIMAV Italia (Lega Internazionale Medici per l’Abolizione della vivisezione), specializzato in ecologia.
«Come già ampiamente dimostrato e riportato anche dagli organi di stampa, - scrivono gli ambientalisti - M49 non può essere ritenuto un orso pericoloso né per l’incolumità pubblica – ha infatti scelto di ignorare l’escursionista incontrato il 24 luglio scorso presso il sentiero Chegul sul monte Marzola – né per il patrimonio zootecnico – ha predato 1 bovino, 2 equini e 3 ovini su una popolazione di circa 46mila bovini, 5mila equini e 61mila ovi-caprini presenti in Trentino – quindi l’ordinanza di cattura emanata dalla PAT è stata messa senza necessità e con modalità che possono configurare il reato di maltrattamento di animale».