Dal primo ottobre aumentano le bollette Luce più cara del 2,6% e il gas del 3,9% Nel trimestre si spenderanno 52 euro in più
A partire dal primo ottobre saliranno le bollette della luce e del gas del mercato tutelato.
Secondo quanto ha stabilito l’Arera, l’elettricità subirà un rincaro del 2,6% e il metano del 3,9%.
A pesare sono l’andamento stagionale e lo scenario internazionale, con la riduzione della produzione di gas olandese e le restrizioni all’accesso ad alcuni gasdotti, ma anche le fiammate del petrolio legate agli attacchi alle piattaforme petrolifere. Nel 2019, in ogni caso, la spesa delle famiglie risulterà sostanzialmente invariata sul 2018 (+1%).
Bollette della luce e del gas dunque saranno in sensibile aumento nel quarto trimestre dell’anno, ma alla fine, nel complesso del 2019, la spesa delle famiglie italiane rispetto al 2018 vedrà un rincaro dell’1%.
A stabilire gli incrementi, che come sempre valgono solo per il mercato tutelato (vale a dire per coloro che non hanno optato per offerte libere) è l’Autorità di settore (Arera) che li addebita alla stagionalità e allo scenario internazionale, comprese le recenti fiammate del greggio.
Per la luce l’aumento stabilito è del 2,6% ed è il risultato di una crescita dei costi di acquisto dell’elettricità (+3,2%), attenuata da una riduzione degli oneri generali (-0,6%). Per il gas naturale, invece, l’aumento è ben più sostanzioso e pari al 3,9%: è sostanzialmente determinato per intero dall’aumento della spesa per la materia prima (+3,8% sulla spesa della famiglia tipo), legata alle quotazioni stagionali attese nei mercati all’ingrosso nel prossimo trimestre, e da un lieve aggiustamento dei costi di trasporto (+0,1%).
Per entrambe le bollette, quindi, da una parte si ha a che fare con l’andamento stagionale della materia prima gas, ancora predominante anche nella produzione elettrica, e dall’altra con il peso negativo dello scenario internazionale. Non solo le recenti tensioni geopolitiche, con gli attacchi agli impianti petroliferi sauditi che hanno fatto impennare per qualche giorno il prezzo del greggio, ma anche componenti più «tecniche»: dalla riduzione della produzione di gas olandese ad alcune restrizioni all’accesso ai gasdotti di transito europei, fino a qualcosa che deve ancora succedere, ma di cui l’Autorità nei suoi modelli deve tenere conto in prospettiva, e cioè i timori per un possibile calo della produzione francese nei prossimi mesi, a causa di prevedibili problemi in alcune centrali nucleari d’Oltralpe.
Nel prossimo trimestre, insomma, si spenderà di più, ma nell’arco temporale dell’anno la situazione non cambia molto, grazie alle manovre tariffarie precedenti: le famiglie italiane spenderanno infatti nel 2019 (al lordo delle tasse) 559 euro per l’elettricità e circa 1.107 euro per quella del gas. La famiglia tipo «in tutela» quindi avrà una spesa totale sostanzialmente allineata a quella del 2018, registrando un aggiustamento di circa l’1% (+1,35% per l’elettricità, +1% per il gas).
«Le variazioni tariffarie di questo ultimo trimestre ci consegnano un 2019 in cui i costi energetici hanno mantenuto una sostanziale stabilità nel medio periodo», commenta il presidente dell’Arera Stefano Besseghini, sottolineando però l’urgenza di «un sistematico lavoro di revisione degli oneri generali per recuperare tutti gli spazi possibili a vantaggio di consumatori e aziende».
Revisione sulla quale fanno pressing anche le associazioni dei consumatori, sottolineando anche, come calcola l’Unc, che rispetto all’ultimo trimestre dello scorso anno le famiglie italiane spenderanno in totale 52 euro in più: mentre per il Codacons quell’1% di rincaro del 2019 «vale» 18 euro, cioè 1,5 euro al mese.