Minacciata da un familiare Primiero, scatta il "codice rosso"
È stata minacciata e vessata da un familiare. E non una sola volta: gli episodi violenti sono stati parecchi e hanno intimorito la donna al punto da spingerla a raccontare tutto ai carabinieri della stazione di Primiero-San Martino di Castrozza. Le indagini sono partite subito, grazie anche alla collaborazione dei carabinieri del comando provinciale di Trento specializzati nel “Codice rosso”, ossia nella procedura urgente nei casi di maltrattamento, violenza e stalking previsti dalla recente legge 69 del 2019.
Come evidenziano gli investigatori, coordinati dal maggiore Enzo Molinari, gli accertamenti svolti su disposizione della magistratura «hanno consentito all’autorità giudiziaria di emettere in stretta tempistica la misura cautelare del divieto di avvicinamento dell’indagato alla parte offesa, garantendo così un adeguato contorno di sicurezza in favore della donna».
L’uomo raggiunto dal provvedimento è un anziano del posto: dovrà stare lontano dall’abitazione in cui vive la parente - di alcuni anni più giovane di lui - e tenere sempre una certa distanza dalla stessa signora. Insomma, non dovrà più cercarla, né gli sarà consentito frequentare deliberatamente gli stessi luoghi.
La legge sul “Codice rosso” è entrata in vigore il 9 agosto scorso e prevede una sorta di “corsia preferenziale” per determinate segnalazioni di reati: per maltrattamenti in famiglia, stalking e violenza sessuale, la donna che presenta denuncia deve essere sentita entro tre giorni al massimo da un magistrato in modo da valutare in tempi brevissimi se siano necessarie misure cautelari (dal divieto di avvicinamento all’arresto) oppure se il pericolo per l’incolumità della vittima non sia immediato. Con la legge 69 del 2019 vengono anche introdotti nuovi reati, come il “revenge porn” ossia la diffusione illecita di immagini e video hot, e di sfregio al viso.
Al Centro antiviolenza di Trento, in via Dogana, ogni anno vengono seguiti fino a 300 casi di maltrattamento. Le vittime, nella maggior parte dei casi, sono donne che lavorano e che sono economicamente indipendenti, di ogni ceto sociale. Eppure, nonostante il “Codice rosso” e la presenza sul territorio di una “rete” di protezione per i maltrattamenti,dall’entrata in vigore della legge ad oggi una donna è stata uccisa in Trentino: Eleonora Perraro, 43 anni, è stata trovata morta nel giardino di un locale a Nago, lo scorso 5 settembre; in cella per omicidio volontario c’è il marito Marco Manfrini. Domenica 15 settembre a Nago, duecento persone hanno partecipato alla marcia per dire “basta” agli amori malati e alla violenza sulle donne, ricordando la scomparsa di Eleonora Perraro e della giovane Alba Chiara Baroni, uccisa il 31 luglio 2017 a Tenno da quattro colpi di pistola sparati dal fidanzato Mattia Stanga, che poi si tolse la vita. Alba Chiara aveva solo 23 anni.