La Notte dei Ricercatori parte con tanto pubblico: al Muse stand ed esperimenti
Grande affluenza sin dall'apertura per la Notte dei Ricercatori: a partire dalle 17 centinaia di studenti, cittadini e famiglie hanno cominciato ad affollare il giardino e le sale espositive del MUSE e il quartiere Le Albere per partecipare ai laboratori, assistere agli esperimenti scientifici e conoscere i ricercatori trentini. Più di cento quelli presenti, pronti a rispondere a qualsiasi domanda e curiosità.
Una lunga notte dedicata alla ricerca e ai suoi protagonisti. Un momento di condivisione e di apertura tra le istituzioni di ricerca e i cittadini. Ma anche una festa che idealmente collega i ricercatori trentini ai loro colleghi in oltre 300 città d’Europa.
A Trento l’evento, giunto quest'anno alla sua undicesima edizione, è organizzato dalla Fondazione Bruno Kessler, la Fondazione Edmund Mach, l’Università di Trento, e il MUSE - Museo delle Scienze, in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento e con il patrocinio del Comune di Trento.
Il ricco programma delle iniziative ha preso il via alle 17.00 con un momento istituzionale al quale hanno preso parte Michele Lanzinger, direttore del MUSE, Paolo Traverso, direttore del Centro per le Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione della Fondazione Bruno Kessler, Giuseppe Sciortino, prorettore alle politiche del talento e alla valorizzazione della ricerca e professore ordinario di sociologia dello sviluppo internazionale, Andrea Segrè, presidente della Fondazione Edmund Mach, Chiara Maule, assessore del Comune di Trento con delega a partecipazione, innovazione, formazione e progetti europei, e Achille Spinelli, assessore provinciale allo sviluppo economico, ricerca e lavoro. E con un annuncio: "Dal prossimo anno - ha dichiarato Alessandro Quattrone del Comitato scientifico della Notte dei Ricercatori di Trento -, dopo 11 edizioni, l'evento in Trentino cambierà nome. Non più La Notte dei Ricercatori, bensì La Notte della Ricerca. Perché la ricerca la fanno uomini e donne, parimenti".
Poi il via ufficiale alla festa con corner scientifici, incontri a tema e attività interattive: per orientarsi tra le innumerevoli proposte, i simboli di diverso colore che corrispondono ai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile contenuti nell’Agenda 2030 dell’Onu: salute e benessere, istruzione di qualità, parità di genere, lavoro dignitoso, crescita economica, solo per citarne alcuni.
A disposizione dei visitatori - che sin dalla prima ora hanno varcato numerosi la soglia del museo - oltre 40 stand scientifici per sperimentare, giocare, assistere a piccole dimostrazioni e dialogare direttamente con ricercatori e ricercatrici.
I bambini tra i 6 e i 12 anni hanno potuto sfidarsi, attraverso una serie di indizi ed enigmi, in un'avvincente “Caccia alla scienza: chi Ricerca trova!”. Ma tra le novità dell’edizione di quest'anno stanno riscuotendo grande apprezzamento anche i quiz e gli speed date con i protagonisti della ricerca.
I partecipanti di “La ricerca è tutto un quiz” - 20 minuti di tempo, un tema, 4 domande e un solo vincitore - si sono invece sfidati a colpi di smartphone e controllato in tempo reale la correttezza delle proprie risposte. Gettonatissimi anche gli "Speed date", incontri a tu per tu con chi fa ricerca: dieci minuti di tempo per chiedere al ricercatore o alla ricercatrice ciò che si vorrebbe sapere, prima di cambiare interlocutore e pensare a nuove curiosità.
Ospite d’onore della Notte dei Ricercatori 2019 Lucia Votano, fisica e direttrice di ricerca all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare: sarà lei alle 22.30, sulla terrazza del MUSE Café, in dialogo con il comunicatore scientifico Matteo Serra, a chiudere in bellezza la serata, accompagnata dai suoni e dalle immagini di “Les Jeux Sont Funk feat. Alberto Brodesco” per lo spettacolo finale all'insegna della sinergia tra scienza, arte e musica.
Tutte le informazioni sulla Notte dei Ricercatori 2019 a Trento sono disponibili sul sito: event.unitn.it/nottedeiricercatori2019/.
Il Comitato scientifico è composto da: Adolfo Villafiorita (ricercatore, Fondazione Bruno Kessler), Emanuele Eccel (tecnologo, Fondazione Edmund Mach), Alessandro Quattrone (professore ordinario, Università di Trento), Massimo Bernardi (conservatore, MUSE). L’iniziativa è realizzata anche con il contributo dei ricercatori Post-Doc del Bando “I comunicatori STAR della scienza” della Provincia autonoma di Trento.