Il compagno di cordata Luca Dallavalle: "Li abbiamo visti precipitare sotto di noi io sono qui, Andrea invece è morto"
«Io sono qui, Andrea invece è morto».
È distrutto Luca Dallavalle, uno dei quattro escursionisti che nella mattinata di ieri stava salendo dal rifugio Tuckett verso Punta Massari, quando un distacco nevoso ha fatto precipitare a valle due di loro. Lui ed un altro compagno, la guida alpina altoatesina Wolgang Hell, sono rimasti illesi. Sono stati trascinati contro le rocce più in basso il fratello di Dallavalle, Roberto e Andrea Concini. Per quest'ultimo non c'è stato nulla fare.
«Stavamo procedendo in fila indiana sfalsati, io e Wolfgang sulla destra, Andrea e mio fratello sulla sinistra, forse era Andrea quello davanti a tutti, ma di poco. Avevamo gli sci ai piedi, era un tratto tranquillo. Improvvisamente un accumulo di neve è sceso dal versante alla nostra sinistra, finendo contro Andrea e Roberto».
Gli uomini del Soccorso alpino trentino intervenuti con l'elicottero dei vigili del fuoco permanenti di Trento hanno stimato che la slavina possa aver avuto un fronte di una ventina di metri e che Concini e Roberto Dallavalle possano essere caduti a valle per circa 200 metri.
Luca Dallavalle spiega come non sia stata la valanga in sé a travolgere i due compagni di escursione: «La massa che li ha colpiti non era consistente. Non sono stati travolti, ma è bastato per far perdere loro l'equilibrio. Sono caduti a valle, venendo sbalzati contro le rocce. Noi due li abbiamo solo visti cadere, senza essere nemmeno sfiorati. Non è stata imprudenza, non è stata inesperienza. Solo sfortuna. Poteva accadere a me se il distacco fosse avvenuto da destra, o se io mi fossi trovato a sinistra. Invece è successo a loro, e Andrea non c'è più. Mi dispiace, è un dolore grande a causa anche dell'impotenza. Quel vedere le cose succedere, quel non poter fare nulla, stamattina come adesso a ripensarci».
Dopo aver visto i due compagni di escursione fermi, in mezzo alla neve, sotto di loro, Luca Dallavalle e Wolfgang Hell hanno subito chiamato i soccorsi, poi sono scesi per prestare loro aiuto.
«Ho chiamato subito il 112, poi siamo scesi a vedere come stessero, a capire cosa potessimo fare in attesa dell'arrivo dei soccorsi».
Le condizioni di Andrea Concini sono subito apparse gravissime: «Era incosciente, invece mio fratello Roberto riusciva a dire qualcosa, lamentava dolori alla schiena. Era stordito ma cosciente. Abbiamo cercato di limitare il più possibile gli effetti del freddo coprendoli con le nostre giacche».
Poi, l'arrivo dei soccorritori, che hanno raggiunto i feriti ed i due compagni illesi all'altezza della seconda balza ai piedi di Punta Massari, in fondo alla Vedretta superiore di Brenta: per Concini non c'era purtoppo più nulla da fare, mentre Roberto Dallavalle è stato trasferito al Santa Chiara. Il fratello di quest'ultimo e Wolfgang Hell sono stati trasferiti, sempre in elicottero, a Madonna di Campiglio.
Dallavalle, che nel pomeriggio di ieri aveva già potuto fare rientro a casa, prova poi a cercare di analizzare quello che può essere accaduto, senza però trovare pace: «Nessuno di noi era inesperto, anche ripensandoci non riesco a trovare errori, a pensare ad un momento particolare di qugli istanti e dire "ecco, non dovevamo fare così".
Negli anni avevamo fatto numerose uscite con Andrea e Wolfgang. Ultimamente, invece, avevo fatto qualche cosa più che altro con mio fratello. Nei giorni scorsi ci eravamo sentiti nuovamente con loro e una volta visto che per questa giornata c'eravamo tutti, avevamo deciso di andare assieme. Le condizioni erano buone, c'era un po' di vento ma nulla che potesse essere considerato pericoloso. Sapevamo che il livello di allerta era marcato ma proprio per questo ci stavamo muovendo con la massima prudenza. Al Tuckett questa mattina (ieri, ndr) c'erano almeno altre venti persone, l'unica cosa che posso dire ripensandoci è che avrebbe potuto succedere a uno qualsiasi di noi come di quelle persone. Sfortuna, non riesco a pensare a qualcosa di diverso. E ha colpito Andrea. Mio fratello è in ospedale ma se la caverà. Andrea invece è morto e non riesco a darmi pace».
Nella Foto Andrea Concini