Il film su Roberto Baggio viene girato in Trentino e nel suo Vicentino si arrabbiano
Niente Caldogno, né lo stadio Menti della sua Lanerossi.
I ciak del film sulla vita e le imprese di Roberto Baggio verranno girati in Trentino.
Dove il Divin Codino (colpito ieri da un grave lutto, con la perdita del padre Florindo: vedi pezzo a parte) ama da anni trascorrere qualche ora di relax, soprattutto sui laghi della Valsugana. Ma dove non è certo cresciuto né diventato un mito.
Il lavoro, destinato ad essere trasmesso da Netflix, sarà curato dalla regista Letizia Lamartire, con la produzione di Marco De Angelis. Figlio di Guido, firma con il fratello Maurizio - gli Oliver Onions - di tante amatissime colonne sonore tra gli anni Settanta e Ottanta.
Le riprese inizieranno dopo ferragosto, con la produzione che si sposterà in Trentino a settembre inoltrato girando perlopiù a Trento e nelle immediate vicinanze. Nel frattempo la notizia è arrivata a Vicenza. Dove non l’hanno presa bene.
La questione, anzi, è diventata un vero e proprio caso dopo che il malcontento è finito in prima pagina sulla stampa nazionale: «Una follia», ha tagliato corto dalle colonne del Corriere di ieri Vladimiro Riva, consigliere delegato del consorzio turistico Vicenzaè, tra le realtà a cui fa riferimento la film commission veneta.
«Nessuna follia, si tratta unicamente di una scelta della produzione», la replica di Gianpaolo Pedrotti, presidente della Trentino film commission oltre che capo ufficio stampa della Provincia.
«Forse - spiega Pedrotti - non è chiara una cosa. Il Trentino non comparirà nella trama, nessuno si sognerebbe di far crescere Baggio al di fuori dei ?suoi? luoghi, mi pare quasi superfluo doverlo precisare. Le location trentine fungeranno unicamente da set».
Riprese in Trentino ma nessun accenno al Trentino.
«Esatto. Molti pensano che le film commission lavorino solo per far apparire il proprio territorio in una produzione. Spesso è così e quando indiciamo bandi, quella promozionale è una delle voci che più pesano nell’attribuire i punteggi alle proposte che ci arrivano. Ma non sempre è per forza così.
Ci sono altri aspetti da valutare: la ricaduta economica sul territorio, il personale a cui viene dato lavoro e così via. Durante il periodo delle riprese in provincia, la produzione investirà qui 400.000 euro a fronte di un contributo di circa 150.000».
Forse a Vicenza avrebbero voluto un po’ più di attenzione per i veri luoghi in cui Baggio è cresciuto.
«Ma il mercato è il mercato, anche nelle produzioni cinematografiche. Non siamo stati noi a chiedere alla produzione di venire, sono loro che si sono candidati.
De Angelis ha lavorato qui anche in passato, evidentemente si è trovato bene, ha trovato professionisti e comparse valide, una assistenza che lo ha convinto. Da quel che mi risulta hanno chiesto di poter girare anche altrove, non trovando le stesse soddisfacenti condizioni. E le riprese verranno effettuate non solo in Trentino, ma anche in Lazio e in Toscana.
La polemica arrivata dalla provincia di Vicenza mi sorprende e, in tutta sincerità, non la capisco».
Stupito anche il produttore, Marco De Angelis: «E soprattutto amareggiato dal fatto che si sia tirato in mezzo il giocatore, un patrimonio di tutti, che nulla ha a che vedere con le scelte della produzione.
Sa qual è la prima film commission alla quale ci siamo rivolti, a fine 2019? Quella del Veneto, ma la risposta è stata che avrebbero indetto il bando solo in estate. E noi, prima dell’emergenza Covid, avremmo dovuto iniziare a girare ad aprile. Ci siamo rivolti altrove, chiedendo a film commission con cui abbiamo già lavorato e che negli anni hanno formato fior di professionalità, come il Trentino, ma potrei parlare anche di Puglia o Lazio».
Il Trentino sarà impiegato solo come set, senza ?comparire?, conferma?
«Certo. Non si può stravolgere la vita di una persona di cui si ricostruisce il percorso. A Trento e dintorni gireremo soprattutto scene di interno. Anche nel Lazio sarà così, con interni ed esterni in strutture sportive. Non mi risulta che Baggio abbia vissuto o sia cresciuto nel Lazio, ma nessuno ha fatto polemica. Davvero non capisco come si sia potuta montare una questione del genere, dal nulla. Anche perché in Veneto faremo dei casting che ci serviranno per avere a disposizione attori e comparse che parlino in dialetto. Non è vero che il Veneto è stato snobbato ma soprattutto è falso dire che abbiamo voluto strappare Baggio alle sue radici».