Lutto e dolore per la morte di Giulia Tita, 29 anni, precipitata in montagna
È precipitata per 150 metri per una caduta sul sentiero. Un volo che non le ha lasciato scampo: così, nel giorno di Ferragosto, si è spento per sempre il sorriso di Giulia Tita, 29 anni, di Trento, che lavorava all'Ufficio negoziazione di Cassa Centrale Banca.
La tragedia, che si è consumata davanti agli occhi del compagno, è accaduta in val Passiria, durante la discesa dalla Cima delle Anime. Subito sono stati allertati i soccorsi, ma per la giovane, purtoppo, non c'è stato nulla da fare.
Per Giulia Tita, il suo compagno Michele Cimadom ed altri due amici, quella di sabato avrebbe dovuto essere una giornata spensierata. Avevano deciso di trascorrere il Ferragosto in montagna. Il gruppo, secondo una prima ricostruzione, stava percorrendo il sentiero che dal rifugio Plan porta alla cima, a quota a 3.475 metri, lungo il confine tra l'Italia e l'Austria.
L'incidente mortale è successo verso le 13.30 a quota 3.200 metri. Giulia Tita, mentre percorreva la via di alta montagna, all'improvviso avrebbe perso l'equilibrio, precepitando nel vuoto.
Oltre al compagno Michele, con il quale viveva (anche lui dipendente di Cassa Centrale Banca), Giulia lascia la mamma, Diana Franceschi, alla quale era legatissima (aveva invece perso il padre): entrambi sono stati travolti da questa immane tragedia.
La data del funerale della 29enne non è stata ancora fissata: la salma di Giulia Tita è ancora in Alto Adige in attesa del nulla osta della magistratura.