In Val di Non fra i raccoglitori 54 casi di positività, però i lavori vanno avanti spediti
Un totale di circa 1.700 tamponi ha permesso di “scovare” 54 casi positivi al Covid-19. Il tutto in circa un mese di controlli. È il risultato, ancora non finale, della vasta operazione sanitaria sui raccoglitori stagionali di mele e uva che in queste settimane si trovano soprattutto nella zona della val di Non. Poco più del 3%, quindi, è risultato positivo e ha dovuto trascorre i quattordici giorni di quarantena senza poter lavorare nei campi creando, quindi, un po’ di problemi e di disagi per gli agricoltori. Per tutti gli altri c’è stata la cosiddetta “quarantena attiva”, ovvero un periodo di lavoro ma all’insegna della grandissima attenzione al rispetto per le regole. L’Apot ha confermato che tutto è tranquillo: «La situazione appare ad oggi sotto controllo e le verifiche finora fatte confermano un buon livello di attenzione da parte dei datori di lavoro nella gestione dei raccoglitori ed anche dei casi positivi».
Anche il neo sindaco di Ville d’Anaunia Samuel Valentini fa il punto della situazione: «Dei casi ci sono e ci sono stati, ma la situazione è decisamente sotto controllo: tutti hanno dimostrato grande senso di responsabilità, attenendosi perfettamente alle regole. Direi che la quarantena attiva ha funzionato, con i lavoratori che sono stati controllati costantemente. Mancano ancora un po’ di giorni per terminare la raccolta, ma ad oggi tutto è tranquillo».
La sindaca di Predaia Giuliana Cova è della stessa opinione: «L’organizzazione è stata tale che anche i problemi sono stati risolti in fretta. Nel nostro comune qualche esito positivo ai tamponi c’è stato, ma rispettando le indicazioni si è risolto positivamente. Ci vuole grande attenzione, perché siamo tutti pericolosi e tutti in pericolo, quindi è necessario non abbassare la guardia nemmeno negli ultimi giorni di raccolta. Comunque ho sentito molti agricoltori, anche quelli più grandi, e mi hanno detto di essere contenti».