Trento, chiude la Residenza Fersina i (pochi) migranti ospitati andranno nelle altre strutture
Calano i profughi e migranti in Trentino (da 1600 a 635 lo scorso anno: leggi QUI L'ARTICOLO) e cala anche la necessità di posti per ospitarli. Nel corso degli ultimi due anni le strutture utilizzate dalla Provincia per l’accoglienza straordinaria dei richiedenti protezione internazionale sono passate da 196 a 77 e i territori comunali interessati sono passati da 72 a 22. Le persone accolte nelle valli sono scese da 547 a 114, a Rovereto da 163 a 22 e a Trento da 551 a 499.
In questo contesto si inserisce la delibera adottata oggi dalla Giunta provinciale con la quale viene avviata la chiusura graduale della residenza Fersina di Trento, dove al momento sono ospitate 184 persone. Il provvedimento è motivato dal fatto che la struttura è molto grande, può accogliere fino a 250 richiedenti asilo, e comporta, quindi, sia per il gestore, sia per gli stessi ospiti, un significativo impegno nella gestione della convivenza interna, considerata la necessità di evitare situazioni di assembramento al fine di prevenire la diffusione del Covid-19.
Dice l’Ufficio Stampa della giunta: «Si ritiene, pertanto, necessario procedere prioritariamente alla riduzione delle presenze all’interno della residenza fino alla chiusura della stessa, compatibilmente con la disponibilità di posti che si renderanno fruibili nel progetto di accoglienza straordinaria».
L’intento della giunta provinciale era di chiudere tutte le strutture per profughi e migranti, ma «con la delibera viene stabilita la sospensione della dismissione delle strutture di accoglienza, salvo i casi considerati opportuni, al fine di assorbire gli eventuali trasferimenti degli ospiti presenti nella residenza Fersina e di inserire i nuovi richiedenti protezione internazionale indicati dal Commissariato del Governo in via ordinaria nella residenza Adige per persone di genere femminile e nuclei familiari e nelle altre strutture disponibili per persone di genere maschile».