«Bella Ciao a scuola è parte del patrimonio di tutti»
Lo dice il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina
"Il brano "Bella Ciao" è parte del patrimonio culturale italiano, noto a livello internazionale, tradotto e cantato in tutto il mondo. E' un canto che diffonde valori del tutto universali di opposizione alle guerre ed agli estremismi". È quanto risponde la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina al deputato di FdI Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera, che aveva presentato una interrogazione nella quale si diceva sconcertato e preoccupato per la notizia che in una scuola media la docente di musica, "facendolo passare per didattica", aveva assegnato come compito la lettura ritmica melodica e l'esecuzione strumentale del brano.
In particolare, riportava Rampelli, l'insegnante "ha assegnato da eseguire 'Bella Ciao' simbolo della Liberazione che abbiamo festeggiato il 25 aprile, ignorando che, mentre tale data rappresenta oggettivamente la liberazione dell'Italia dalla dittatura e dall'occupazione nazista, l'inno partigiano è divisivo perchè rappresenta una parte politica ben definita, purtroppo protagonista anche di violenze efferate e ingiustificate anche nei confronti di civili, preti donne e bambini" ed "è accertato che molteplici frange che cantavano l'inno partigiano organizzavano la sottomissione dell'Italia all'Urss".
Al fianco della ministra è sceso in campo il vicepresidente per Leu della Commissione Cultura di Montecitorio, Nicola Fratoianni. "Francamente è singolare - sostiene - che in una fase così complicata per la vita degli italiani, ci siano forze politiche della destra italiana, in particolare di FDI così indignate e preoccupate perché nelle scuole del nostro Paese si canti Bella Ciao. Ha fatto bene il governo a ricordare che questa canzone appartiene al patrimonio culturale del nostro Paese e non solo, e che diffonde valori universali".