Aiuto ai poveri e ai senzatetto L'impegno e l'appello della Caritas
Sono circa 3.200 i pacchi spesa consegnati solo a Trento nel corso del 2020 sotto il coordinamento della diocesi e principalmente donati da enti, associazioni e privati. Oltre 3.900 gli interventi, tra accoglienza, ascolto, servizio viveri e vestiario, con 910 persone incontrate dai Cedas (Centri di ascolto Caritas) di Trento e Rovereto.
Un dato triplicato rispetto allo scorso anno, principalmente a causa della pandemia, come hanno spiegato stamane l’arcivescovo di Trento Lauro Tisi e il direttore della Caritas Alessandro Martinelli, alla vigilia della Giornata della Carità, fissata per domenica prossima.
Importante anche l’impegno della diocesi per l’accoglienza dei senza fissa dimora: la prossima settimana dovrebbe aprire una nuova residenza che ospiterà 15 persone per l’accoglienza di bassa soglia, in particolare rivolta a persone richiedenti asilo, a villa San Niccolò, sopra Ravina.
La scelta deriva dal fatto che quest’anno, sia a causa delle restrizioni Covid che hanno ridotti i posti in dormitorio, sia per la presenza di un numero maggiore di senza fissa dimora sul territorio, ad oggi sarebbero almeno 100 le persone che si ritrovano senza un riparo.
«L’emergenza freddo non deve essere più considerata un’emergenza: bisogna imparare a programmare per tempo», ha detto monsignor Tisi, che ha poi richiamato sulla situazione generale di disagio provocata dalla pandemia: «Attendiamo ogni giorno con ansia i numeri, ma la vera notizia è la solitudine alla quale sono condannate tante persone in questo momento.
L’emergenza è quella di chi perde il lavoro, la casa: sempre più persone, famiglie che prima anche solo con uno stipendio riuscivano bene o male a cavarsela, oggi si rivolgono a noi perché non sanno come fare».
Sono poi 70 i giovani che hanno risposto all’appello della diocesi per mettersi a servizio della comunità, dopo che tanti storici volontari over 70, vista la situazione, sono stati invitati a fermarsi con le attività in via precauzionale. Quasi un milione di euro, infine, la cifra derivante dall’8x1000 e che la diocesi ha messo a disposizione soprattutto per le attività di Comunità solidale e Caritas.