Bypass ferroviario e altre opere per la mobilità, ci sono le risorse: tavolo Provincia-Comune
«Col presidente della Provincia, Maurizio Fugatti , abbiamo parlato di circonvallazione ferroviaria, interramento dei binari e stazione ipogea, riqualificazione urbanistica delle aree "liberate" dai treni, tramvia. Temi cruciali» dice il sindaco Franco Ianeselli «per il futuro di Trento e del Trentino». L'incontro s'è tenuto ieri mattina, in sala Depero, palazzo della Provincia. Da un lato il sindaco, con l'assessore alla mobilità e transizione ecologica, ingegner Ezio Facchin , la dirigente generale Livia Ferrario , il nuovo dirigente del progetto mobilità e rigenerazione urbana, ingegner Giuliano Franzoi ; dall'altra, il presidente Fugatti, l'assessore all'ambiente e vicepresidente, Mario Tonina , il direttore generale della Provincia, Paolo Nicoletti , i dirigenti Stefano De Vigili (Dipartimento infrastrutture e trasporti), Luciano Martorano (Agenzia provinciale per le opere pubbliche), Raffaele De Col (Dipartimento protezione civile, foreste e fauna), Roberto Andreatta (Urbanistica e Umst mobilità) e Fabio Berlanda (Agenzia per la depurazione).
Risultato politico-istituzionale.
Un risultato c'è: Comune capoluogo (centrosinistra) e Provincia (centrodestra) si parlano. Era il primo incontro istituzionale tra Ianeselli e Fugatti. «Clima di collaborazione e profonda sinergia» sintetizza in una nota la Provincia. «Il rapporto istituzionale deve essere salvaguardato, pur nelle difficoltà del momento, dobbiamo guardare alla cose da attuare ora e alle prospettive future» dice Fugatti. E il sindaco aggiunge: «Progetti così complessi non possono fare passi avanti senza una stretta sinergia tra istituzioni. La sintonia tra Comune e Provincia è necessaria anche per parlare con una sola voce con Rete ferroviaria italiana, partner strategico con cui già è stato condiviso un protocollo per la realizzazione di questo complesso progetto integrato».
Ferrovia e strade.
Alla fine, ciò che conta è la concretezza. Anche per evitare che i summit tra Provincia e Comune finiscano come l'ultimo, tra giunte, del 29 marzo 2019 a Villa de Mersi: in chiacchiere. Questa volta ci sono alcuni punti fermi: pare certo che ci sia il finanziamento dello Stato, con risorse europee del Recovery Plan, della circonvallazione ferroviaria, i 12 km di bypass in galleria tra l'ex Scalo Filzi di Trento nord e Mattarello sud: 900-950 milioni di euro previsti. Non ci sono invece risorse né per l'interramento della ferrovia storica nel tratto cittadino ( 350-400 milioni ), né per la tramvia, punto forte del programma di governo di Ianeselli. «Ma è già tanta roba che si siano le risorse per la circonvallazione ferroviaria» dice il sindaco «se saranno confermate con il Recovery Plan, vuol dire che si parte, con un miliardo di investimenti sulla città. E siccome non si può fare la circonvallazione senza l'interramento, si aprirà anche questo scenario». Per il tram, 6 km di linea da Spini a piazza Dante, l'ipotesi di costo sarebbe di circa 100 milioni di euro. Ed il soggetto attuatore, secondo il sindaco, potrebbe essere Trentino Trasporti: «Siamo entrambi soci, noi e la Provincia» dice. Nel comunicato ufficiale di piazza Dante, la parola tram, però, mai compare: «Ma è una soluzione intermedia in vista della realizzazione del grande progetto integrato di circonvallazione, interramento e stazione ipogea» dice Ianeselli «e per il tram si può ricorrere ai finanziamenti statali sul trasporto rapido di massa. Non mi pare che la Provincia non sia interessata».
Fugatti, sul punto, chiarisce: «Non dico no al tram, ma è un progetto dell'amministrazione comunale. Se viene portato avanti, valuteremo le carte, soprattutto se si ci saranno risorse del Mit (ministero, ndr) o dell'Europa, per non pesare sul bilancio della Provincia. Quanto ai 950 milioni per la circonvallazione ferroviaria, inseriti nel Recovery Plan, siamo abbastanza certi dopo le interlocuzione con Rfi: è un'opera di valenza sovraregionale, e non si può aprire il tunnel del Brennero senza la circonvallazione di Trento».
Due tavoli di lavoro.
A fine incontro, il direttore generale Nicoletti ha proposto la costituzione di due tavoli tecnici di lavoro tra Provincia e Comune. Uno sul grande progetto integrato di mobilità ferroviaria, l'altro sul grande impianto di collegamento (funiviario) tra la città e il Monte Bondone. Di prassi, un tavolo di lavoro non si nega a nessuno: i tavoli servono a prendere tempo. Ma questa volta, Comune e Provincia sanno che la concretezza è necessaria per dare gambe ai programmi di governo. Per la funivia del Bondone ( 40 milioni di costo previsti), ieri s'è parlato del coinvolgimenti di capitali privati, dei primi contatti avuti con il gruppi Leitner e Doppelmayr-Garaventa. C'è anche l'impegno a coinvolgere Cpd (Cassa depositi e prestiti), se sarà confermata la disponibilità data a Fugatti dal sottosegretario alla Presidenza del consiglio dei ministri, Riccardo Fraccaro . «Noi» ripete Fugatti «se ci saranno capitali privati, faremo la nostra parte»».