Case Itea, via il limite dei 10 anni, giounta provinciale sconfitta in Appello
Nuova pesante sconfitta (annunciata) della giunta Fugatti in tema di legislazione. In tema di alloggi Itea la Corte di Appello ha respinto la richiesta di sospensione della decisione che ha condannato la Provincia per discriminazione.
A fine settembre il Tribunale di Trento aveva condannato la Provincia di Trento a «disapplicare» la sua stessa legge che prevede per i cittadini stranieri il requisito di 10 anni di residenza in Italia per accedere alla domanda di graduatoria Itea e a quella di contributo sull’affitto. Grazie al ricorso proposto dall’attivista dell’Assemblea Antirazzista Daniel Bekele (assistito dagli avv.ti Giovanni Guarini e Alberto Guariso dell’Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione), si è ristabilito così un principio di equità e di antidiscriminazione contenuto nelle direttive europee, si legge in una nota dell’Assemblea Antirazzista.
La decisione del Giudice è stata resa immediatamente esecutiva. Tuttavia, il presidente Fugatti ha deciso di impugnare la decisione «dimostrando per l’ennesima volta - si legge nella nota - di utilizzare la sua posizione non per favorire lo spirito di una comunità, ma per continuare con politiche discriminatorie, divisive e razziste, nell’intento di mettere in contrapposizione i bisogni essenziali dei »trentini« con quelli dei »cittadini stranieri«. Un’ideologia propagandistica con fini politici, un’idea di società che si fa beffe dello stato di diritto e nella quale aumentano le disuguaglianze poiché di fronte ai tagli operati al welfare privilegia i diritti di qualcuno a discapito degli altri».
La Corte di Appello ha però respinto la sospensiva richiesta dal ricorso degli avvocati della PAT. In altre parole, in attesa dell’esito dei giudici, la decisione del Tribunale rimane valida. «Bene perciò ha fatto il Comune di Trento a rendere esecutivo il provvedimento riconoscendo il diritto a presentare la domanda di alloggio ITEA e contributo sull’affitto a coloro che dimostrano solo i tre anni di residenza», conclude l’Assemblea nel suo comunicato.