Ecco perché mancano 13.300 "contagiati" dal conto ufficiale fornito dalla Provincia

di Matteo Lunelli

Tredicimila e trecento. È questo il numero di casi positivi “fantasma” registrati nel corso del mese di novembre in Trentino. Il dato è ufficiale, nel senso che arriva direttamente dall’Azienda sanitaria, ma non ufficializzato, nel senso che nessuno dell’Azienda sanitaria ha mai voluto renderlo pubblico.

Negli scorsi mesi, ricorderete, si era discusso a lungo di questa questione: il nodo erano i tamponi antigenici rapidi, la cui positività non veniva resa pubblica dalla Provincia. C’erano state le richieste della politica, di sindacati e associazioni, dell’ordine dei medici e degli infermieri, perfino una raccolta firme. Ma niente da fare, quel numero era rimasto un grande buco nero.

Chiariamo: si tratta di persone che sono state tutte isolate, che non hanno contribuito alla diffusione “incontrollata” del virus, e che sono state seguite e curate dalla macchina sanitaria trentina, la stragrande maggioranza a casa, visto che chi andava negli ospedali un molecolare di conferma in tempi stretti spesso lo faceva. Ma il punto era un altro, ovvero la trasparenza e la chiarezza.

Nelle conferenze stampa quotidiane venivano ufficializzati i nuovi casi al molecolare, veniva dato il numero di “attualmente positivi”, veniva fornito il tasso di positività ai tamponi: ma, come dimostrano i numeri di cui siamo entrati in possesso, tutti quei dati erano palesemente monchi. E, chiariamo subito, non è nemmeno una questione di colorazione, quindi di zona gialla, arancione o rossa: non spetta certo a noi dire che con i numeri totali il Trentino sarebbe potuto passare da una fascia all’altra.

Veniamo, quindi, ai dati. Sull’Adige a metà novembre avevamo scritto che gli attualmente positivi in quei giorni erano circa 10.000. Ovvero oltre il triplo rispetto ai 3.000 dichiarati ufficialmente da Provincia e Azienda sanitaria. Un numero mai smentito da nessuno e che, alla luce dei conteggi di cui vi rendiamo conto, era assolutamente realistico.

Entrando nel dettaglio nella prima settimana di novembre, dal 2 all’8, i nuovi contagi in Trentino rilevati con il molecolare erano stati circa 1.600. Un numero che coincide con quello riportato nel Report settimanale dell’Istituto superiore di sanità, che alla voce “diagnosi negli ultimi sette giorni” riportava 1.663. Quelli che mancavano nel conteggio erano invece 2.600 trentini risultati positivi in quella settimana al tampone antigenico rapido.

La settimana successiva (9-15 novembre) i casi riscontrati con il molecolare sono stati più o meno gli stessi, ovvero 1.600 (1.567 secondo la tabella dell’Iss), ma quella settimana ci furono anche 3.500 positivi al rapido.

Ancora: dal 16 al 22 novembre i positivi “dimenticati” sono stati 3.600 (da sommare ai 1.300 col molecolare - e infatti la tabella Iss ne riportava 1.293). Infine negli ultimi giorni di novembre, dal 23 al 29, altri 3.600 casi fantasma da rapido, non dichiarati.

Nel corso del mese di novembre, quindi, i positivi al molecolare di cui siamo stati informati sono stati 5.900. Ma a questi vanno aggiunti 13.300 trentini mai dichiarati e mai rientrati nelle tabelle ufficiali.

Considerando il totale di positivi del mese (19.200) tornano decisamente più “ragionevoli” e in linea con la media nazionale anche le percentuali di ricoveri, sia nei normali reparti sia in Terapia intensiva, negli ospedali della provincia: un conto, infatti, è calcolare i tassi di occupazione su 5.900 contagiati, un altro è farlo su 19.200.

Stesso discorso per i decessi: a novembre le vittime sono state 216, che sono l’1% dei contagiati stando al totale “reale”, rispetto al 4% del totale “monco”. Specifichiamo un altro aspetto: ogni quindici giorni circa migliaia di persone guarivano dal Covid e altre migliaia e migliaia non hanno mai avuto bisogno delle cure in ospedale.


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