Accordo per gli incentivi Covid agli operatori sanitari, soddisfazione della Uil, "ma ora occorre assumere più personale"
TRENTO - La trattativa era iniziata in dicembre dell'anno scorso, ma finalmente è arrivata all'accordo: arrivano gli incentivi Covid per gli operatori della sanità, comprersi quelli che nella prima fase erano stati esclusi.
Lo comunica il segretario della Uil FP Sanità Giuseppe Varagone : "Dopo mesi di trattativa è stato finalmente firmato l’accordo aziendale per gli incentivi Covid fase 2, i beneficiari sono circa 5000 dipendenti". Giuseppe Varagone Segretario Provinciale UIL FPL Sanità e Michele Falzone componente del Direttivo Provinciale della UIL FPL Sanità si dicono soddisfatti dell’accordo sottoscritto che renderà giustizia a tutti quei Professionisti rimasti fuori nella prima fase Covid. Questo è stato possibile grazie al finanziamento mirato da parte della Giunta Provinciale.
"In questi giorni stiamo trattando l’incentivazione dei progetti a valenza aziendale finalizzati all’emergenza covid-19, grazie al fondo straordinario del DPCM del 17 marzo 2020. Rimaniamo in attesa di essere convocati in merito al riconoscimento dell’indennità di malattie infettive rivolte ai Professionisti coinvolti a fronteggiare l’emergenza covid.
Sembra doveroso, continuano Giuseppe Varagone e Michele Falzone, chiudere al più presto la partita contrattuale economica del CCPL 2016/2018 che riguarda la valorizzazione delle professioni sanitarie, l’indennità di mansioni rilevanti, il riconoscimento della tassa degli Ordini Professionali, i passaggi di categorie ecc... e tutta la parte giuridica a partire dal ripristino dell’art. 110, il riconoscimento a tutti i lavoratori della sanità pubblica i 10 minuti giornalieri per il cambio divisa come avviene in tutta Italia grazie al CCNL2016/2018 indistintamente dal turno. A tal proposito visto che l’Apss con una procedura aziendale sostiene a non riconoscerlo a Tutti ma solo a chi lavora sui tre turni, come già avvenuto nel 2010, la UIL FPL Sanità, ha impugnato tale disposizione ricorrendo presso il tribunale di Trento, il quale ha già fissato la prima udienza il 24 marzo c.a.
Come tutti si aspettavano ad ottobre del 2020 è arrivata la seconda ondata Covid, che per alcuni aspetti è stata più complicata e devastante della prima. In ospedale non ci sono, purtroppo, solo pazienti covid, ma vi sono anche altri pazienti che necessitano giuste attenzioni e cure...la sanità non può e non deve fermarsi, abbiamo le sale operatorie ormai ferme per gli interventi in selezione da ottobre!
Il Governo, ma principalmente la nostra Provincia deve assolutamente fare qualcosa per la sanità, sia per il delicato momento che stiamo vivendo, ma soprattutto, memori di questa Pandemia, per gettare le fondamenta per una sanità migliore. Ricordiamoci che la sanità non può più essere vista solo come un costo, ma per ciò che è: uno strumento economico straordinario, senza il quale la ripresa da questa profonda crisi potrebbe essere ancor più lenta e dolorosa.
Di sicuro stiamo vivendo una crisi sociale senza precedenti, la pandemia ci ha mostrato lo straordinario valore dei servizi pubblici, in particolare quello sanitario, ma ne ha fatto emergere anche i limiti, a causa di decenni di tagli che li hanno impoveriti.
A tal proposito la UIL FPL Sanità in diverse occasioni ha fatto notare, tramite missive e carta stampata, le diverse criticità che si sono riscontrate a marzo e quelle che inevitabilmente si sarebbero potute verificare anche dopo.
Nonostante l’Apss avesse già avuto un primo impatto traumatico nella prima ondata, non ha fatto nulla o quasi nulla per poter sopperire o migliorare la situazione, come, ad esempio, la grave carenza di personale!
La UIL FPL Sanità di fatto ha ribadito in più di una circostanza l’urgenza di potenziare il personale coinvolto nell’emergenza.
È doveroso sottolineare che tutti i vari professionisti rappresentano con orgoglio questa sanità, in quanto in tutti questi mesi sono rimasti in prima linea, senza risparmiarsi con continui turni massacranti e rischiando la propria salute, ed in alcuni casi perdendo anche la vita a causa del covid . Il personale è stanco e frustrato per come questa emergenza sia stata gestita.
Anche la stessa Segnana, Assessore alla Salute e Politiche Sociali, il 20 febbraio c.a., in un articolo sul quotidiano “ Trentino “ aveva dichiarato: “ se la sanità ha retto è merito di chi lavora in prima linea “ .
Allora chiediamo come UIL FPL Sanità che questi professionisti impegnati ormai allo stremo abbiano un giusto riconoscimento economico, ma anche che ci possano essere più assunzioni di personale in modo da poter garantire un giusto e meritato riposo dopo questa emergenza, tutto questo sarà possibile solo se la Provincia inizierà a pensare fin da subito come accogliere le nostre richieste.
Su fronte della Dirigenza Medica la situazione non cambia, come abbiamo appreso sulla stampa qualche giorno fa mancano 18 Direttori di Unità Operativa, per non parlare della grave situazione del Personale Medico dell’Unità Operativa di Ortopedia /Traumatologia e Ortopedia Pediatrica che da molti mesi sta attraversando, da 18 Professionisti passa agli odierni 13. Nonostante le nostre ripetute richieste di regolarizzare la situazione di organico del personale medico nulla è cambiato. La situazione attuale nella suddetta Unità Operativa si è ulteriormente aggravata ed in particolare in ortopedia pediatrica dove l’organico previsto di 4 unità rischia con il 1° maggio - causa licenziamenti, mobilità ed aspettative - di ridursi ad una sola, paradossalmente questi professionisti sono costretti a farsi carico di altre strutture Ospedaliere provinciali come quello di Borgo Valsugana. Inoltre c’è da sottolineare come molti interventi chirurgici ad oggi vengono rinviati addirittura di 15 giorni, poiché l’Ortopedia Traumatologia e Ortopedia Pediatrica di Trento sono le Unità Operative di riferimento di tutta l’attività delle strutture periferiche aziendali. Non si capisce perché non si voglia provvedere a dotarla del personale medico mancante".