Allarme contagi nelle scuole: ipotesi chiusura generale in zona rossa e forse anche altrove quando l'incidenza aumenta
C'è chi indica anche un legame diretto fra l'aumento dei ricoveri per covid-19 nelle unità di terapia intensiva e la riapertura delle scuole: «L'analisi delle curve del numero dei ricoverati nei reparti di terapia intensiva in Italia indica che il ritorno all'attività didattica in presenza dopo le vacanze di Natale sta veicolando l'attuale aumento della diffusione dell'epidemia in Italia», rileva il matematico Giovanni Sebastiani, dell'Istituto per le applicazioni del calcolo Mauro Picone del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iac).
«Allo scopo di limitare la diffusione dell'epidemia nel nostro Paese, penso - rileva il matematico - che sia importante interrompere quanto prima l'attività didattica in presenza in tutte le scuole, indipendentemente dalla fascia d'età, e nelle università. L'analisi indica che la curva delle terapie intensive a livello nazionale in Italia è in aumento da circa due settimane e che la situazione a livello regionale è eterogenea sia a livello qualitativo che quantitativo».
Quanto alla riapertura di cinema e teatri, il presidente dell'Anci, Antonio Decaro, spiega che «è stata individuata in una giornata simbolica (il 27 marzo, ndr) ma bisognerà vedere cosa succede in queste ore.
Se l'indice di contagiosità resterà basso si potranno sicuramente riaprire con le restrizioni, posti limitati, prenotazioni, nome e numeri di telefono per essere rintracciati, mascherina, igienizzante. Se però l'indice contagiosità tenderà ad aumentare ovviamente non riapriranno. Sarebbe in controtendenza - dice - chiudere le scuole perché c'è maggiore diffusione di una variante e contemporaneamente riaprire cinema e teatri, sarebbe una nota stonata».