In Trentino le scuole sempre aperte, ma è boom dei contagi, dai nidi alle superiori: ecco tutti i dati da gennaio a oggi
TRENTO - «Se rimaniamo in zona arancione le scuole rimarranno aperte. Visto il livello del contagio abbiamo però deciso di tenere monitorata la situazione giorno per giorno», ha ribadito ieri il presidente Maurizio Fugatti. Sono momenti delicati. Da una parte c'è la voglia di garantire continuità ad un settore cruciale come l'istruzione che da ormai un anno vive in una situazione di incertezza, dall'altra ci sono i dati che rivelano come, ogni giorno, il numero dei contagiati tra i minori sia in crescita. Ieri i nuovi positivi tra 0 e 19 anni erano 69 con 75 classi in quarantena.Numeri in crescita soprattutto alle scuole superiori, dove comunque si è bel lontani dai dati di novembre, il mese in assoluto più nero in cui le scuole erano state chiuse.
A febbraio i positivi complessivi tra i soggetti 0-19 frequentanti nidi, scuole dell'infanzia, scuola primaria, scuola media e superiore sono stati 912. In gennaio erano stati 718, a dicembre 913, a novembre 2.494 e ad ottobre 623.
Nel dettaglio, nel mese di febbraio, si sono registrati 65 positivi nei nidi, 173 nelle scuole d'infanzia, 241 alla primaria, 144 alle medie e 289 alle superiori. Confrontando questo dato con novembre siamo comunque ad un terzo dei contagi (erano stati 930).Il balzo in avanti delle ultime settimane si vede anche sulle sezioni isolate per un numero variabile di giorni.
Da febbraio fino al 3 marzo sono state chiuse 174 cassi e di queste più della metà erano classi delle superiori (97). A gennaio erano la metà (48) ma ottobre 273 e novembre 199.
In forte crescita anche le sezioni chiuse alle scuole materne. Dalle 2 sezioni chiuse a gennaio si è passati alle 34 di febbraio/3marzo e per questa fascia di età il numero non era mai stato così alto. In precedenza erano state chiuse 10 sezioni a ottobre, 20 a novembre e 8 a dicembre.
Anche alla scuola primaria la tendenza è quella all'aumento. Dopo le 43 classi chiuse a ottobre, le 36 chiuse a novembre si era scesi a 8 casi a dicembre, a 6 a gennaio per poi risalire a 16. Non fa eccezione la scuola media passata da zero sezioni chiuse a gennaio a 14 a febbraio.
I dati sono costantemente tenuti aggiornati e monitorati dal Team Covid scuole dell'Azienda sanitaria, guidato dalla dottoressa Silva Franchini. Questo gruppo di lavoro è incaricato ogni giorno di effettuare i tracciamenti, capire le classi da chiudere ed eventualmente procedere a tamponi allargati alle classi.
«Dal punto di vista della sorveglianza - ha spiegato il direttore sanitario Antonio Ferro - abbiamo aumentato il numero dei tamponi che effettuiamo a tappeto ad intere classi là dove ci sono casi. La raccomandazione è, anche in caso di tampone negativo, di rispettare il periodo di quarantena in quanto è solamente l'isolamento che può salvare la situazione». Deve essere chiaro che un tampone negativo in un certo momento può positivizzarsi il giorno dopo e dunque non va ritenuto, a meno di 15 giorni dal contatto stretto con il contagiato, come una "liberatoria" a poter uscire o avere contatti con altre persone.
Inoltre Ferro ha ribadito l'importanza della ventilazione nei luoghi chiusi, dunque nelle classi. «Con le varianti del virus maggiormente contagiose è importante tenere le finestre aperte e rispettare le distanze di sicurezza interpersonali».
Per il momento il Trentino non ha intenzione di seguire l'Alto Adige che nei prossimi giorni inizierà con i vaccini nasali autosomministrati nelle scuole elementari di lingua tedesca: «Non sono stati ancora convalidati», ha detto il direttore del dipartimento Giancarlo Ruscitti. Speranze vengono invece riposte nei tamponi salivari, meno invasi e con risultati certi. Tracciare e isolare le persone a rischio rimane al momento, soprattutto nelle scuole, l'unica arma.
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