L'assessore Failoni: stiamo pensando a riaperture complete per bar e ristoranti all'esterno
L'assessore al turismo annuncia l'ipotesi di una svolta vicina, se il trend epidemico continuerà a migliorare come avviene ormai da giorni. Intanto da Bolzano il presidente Kompatscher scrive al governo per chiedere deroghe sulle restrizioni in vigore
Ristoranti e bar riaperti all'esterno se i contagi lo consentono: l'idea circola in Trentino, dove l'assessore al turismo della Provincia autonoma di Trento, Roberto Failoni, ha incontrato le associazioni di categoria di commercio, esercizi pubblici e turismo.
"E' un ragionamento che facciamo da qualche giorno.
Se la situazione sanitaria va migliorando e si possono provare soluzioni all'aperto e in stretta sinergia con la sanità trentina, noi qualche tentativo vorremmo proporlo.
E' quello che dicono anche tanti esperti in questi giorni, cioè che all'aperto si sta bene. Noi vorremmo fare delle aperture per ristoranti e bar ma solo in sinergia con l'Azienda sanitaria", ha detto Failoni.
Nei giorni scorsi anche il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, aveva detto che "le riaperture in sicurezza sono le nostre priorità. Questa settimana capiremo le intenzioni del governo, se ci sono spiragli agiremo in tal senso".
Frattanto, il governatore altoatesino Arno Kompatscher ha inviato una lettera al presidente del consiglio Mario Draghi e ai ministri della salute, Roberto Speranza, e per gli affari regionali, Mariastella Gelmini, chiedendo "una deroga alle misure restrittive".
Una richiesta, quella altoatesina, che secondo Kompatscher si basa su più fattori: "Una campagna vaccinale tra le più efficienti d'Italia, un'attività di testing a tappeto della popolazione, un tasso di incidenza dei nuovi casi che si attesta sui 130 per 100.000 persone e il ridimensionamento dei tassi di occupazione dei reparti ospedalieri, comprese le terapie intensive".
La richiesta del presidente della Provincia di Bolzano si accompagna a quella di "un riconoscimento dell'attività di pre-screening in autosomministrazione, così come avviene già in molte regioni e paesi europei".
Sino a quel momento, la Provincia intende comunque proseguire quantomeno con i test antigenici, ampliando il numero di siti su tutto il territorio altoatesino nei quali eseguire gratuitamente i cosiddetti "tamponi rapidi". "Ogni test in più - conclude Kompatscher - è un contributo alla riduzione dei contagi".