Vaccini sospesi al personale scolastico, per la Uil è un grave errore
Stop alle somministrazioni pure alle forze dell’ordine con l'obiettivo di accelerare sulle fasce d'età più anziane. In arrivo 1.600 dosi di Johnson & Johnson. Approfondimenti sull'Adige in edicola
TRENTO. Un'altra rivoluzione nel piano vaccinale. Stop alle somministrazioni al personale scolastico e alle forze dell'ordine, con l'obiettivo di accelerare sulle fasce d'età più anziane. Per farlo si è deciso anche di rinviare la seconda dose sia di Pfizer sia di Moderna: se prima veniva data 21 giorni dopo la prima, da domani in poi verrà data 42 giorni dopo. Il modello è quello inglese: "sparare" subito tutte le cartucce a disposizione, con un target ben preciso, ovvero le fasce d'età più a rischio. Sono intanto in arrivo In arrivo 1.600 dosi di Johnson & Johnson.
Sul tema scuola è intervenuta ieri anche la Uil che, con una lettera al presidente Fugatti e all'assessore Bisesti, ha spiegato la propria posizione su vaccini e aperture.
«Dopo la decisione del Commissario Figliuolo di escludere il personale della scuola dalle categorie che possono accedere alla prenotazione di un vaccino serve un intervento della Provincia. Naturalmente, non è compito del sindacato disquisire su tale scelta, ma dobbiamo vegliare sulla prontezza e sulla capillarità della distribuzione dello stesso alle diverse categorie di lavoratori. Ci siamo sempre battuti - sottolinea la Uil - per tenere aperte le scuole, però abbiamo costantemente ribadito come l'attività didattica in presenza non possa, in ogni caso, prescindere dalla tutela della salute dei lavoratori: protocolli di sicurezza chiari e condivisi, in prima battuta; vaccini ora, essendo questi finalmente disponibili. Più volte siamo intervenuti chiedendo l'assoluta imprescindibilità della pronta vaccinazione del personale scolastico che si trova tutti i giorni realmente in prima linea».
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