In Trentino un centinaio di orsi, i lupi sono altrettanti o anche di più: ecco i dati della Provincia - VIDEO
Il servizio foreste e fauna conferma che entrambe le famiglie animali sono in crescita. L'assessora Zanotelli: siamo sempre più attenti a dotare gli allevatori e gli apicoltori di strumenti di prevenzione. E sugli orsi rinchiusi al Casteller assicura: "Non ci tireremo indietro di fronte a eventuali offerte per il trasferimento anche di M49 e M57"
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IL CASO L'orsa DJ3 verso il trasferimento in Germania
LE IMMAGINI Lupi, orsi, volpi, camosci... Le più belle riprese dalle fototrappole provinciali
TRENTO. Nel 2020 sono state rilevate 11-12 nuove cucciolate di orsi in Trentino. Secondo il rapporto Grandi Carnivori, redatto dai tecnici del servizio foreste e fauna della Provincia, si parla di 24 cuccioli in totale, più 2 esemplari trovati morti.
Il totale degli orsi presenti sul territorio sale dunque a circa cento unità. Altrettanti, anzi probabilmente di più, i lupi.
È quanto emerge dall'annuale rapporto Grandi carnivori redatto dal Servizio Foreste e Fauna della Provincia e presentato nel pomeriggio dai tecnici e dall'assessora provinciale Giulia Zanotelli.
"Un numero significativo - ha spiegato il dirigente Giovanni Giovannini - che denota come la popolazione degli orsi sia in continua crescita, se pensiamo che nel 2019 il range era di 82-83 esemplari".
Zanotelli si è soffermata sulle misure di prevenzione messe in atto dalla Provincia, come le recinzioni elettrificate, - 154 le nuove realtà che nel 2020 sono state dotate di misure di prevenzione di danni da grandi carnivori - e sulla necessità di portare avanti il progetto Life Ursus, "tutelando in primo luogo la sicurezza delle persone che abitano il territorio e che lo frequentano".
"C'è evidenza del trend di crescita sul nostro territorio. C'è una crescente preoccupazione che ci arriva dai territori e dalle amministrazioni. Ricordo che mentre per gli orsi c'è la direttiva Pacobace che regola una serie di azioni rispetto a determinati comportamenti, ad oggi invece non esiste un piano nazionale sul lupo. La Provincia continuerà a fornire adeguato supporto per le azioni di prevenzione, che sono state implementate soprattutto per quanto riguarda i bidoni anti-orso e altre misure relative, ad esempio, alla protezione delle arnie con le bienenhaus".
L'ingegner Raffaele De Col, capo del dipartimento Protezione Civile, competente in materia, ha poi ricordato che "ci sono 150 forestali che ogni giorno operano come prevenzione attiva, c'è un'attività che viene svolta quotidianamente con 60mila fototrappole al giorno". Per quanto riguarda gli orsi problematici in custodia al Casteller, l'assessora ha sottolineato che "la Provincia non si tirerà indietro se vi fossero offerte per il trasferimento degli orsi M49 e M57.
Il percorso del trasferimento dell'orsa DJ3, sul quale nei giorni scorsi avremmo sicuramente provveduto a dare le dovute comunicazioni, ricordo che è stato voluto, cercato e portato avanti proprio dalla Provincia".
Zanotelli ha poi sottolineato l'impegno su campagne informative, come quella lanciata sul sito dedicato proprio ai grandi carnivori e che è dedicata al fact-checking: "Sugli orsi il Trentino è stato messo sotto una lente d'ingrandimento ledendo l'immagine di questo territorio, con la diffusione di dati falsi. Sul progetto Life Ursus la volontà è quella di proseguire ma con una corretta gestione degli esemplari".
Non solo lupi e orsi. Lince e sciacallo dorato sono infatti altre due specie sotto la lente d'ingrandimento del rapporto Grandi carnivori
Per quanto riguarda la lince, rispetto alla quale non risultano episodi di danneggiamento, l'unico esemplare certo presente sul territorio è B132, arrivato dalla Svizzera nel 2008 e che ad oggi gravita sui monti della val d'Ampola, al confine con il bresciano.
Recentemente l'esemplare era stato ripreso da alcuni passeggeri, in orario serale, mentre tagliava la strada ad un bus della Trentino Trasporti proprio nella medesima zona.
Lo sciacallo, invece, è presente in provincia dal 2012 e nel 2020 è stato possibile accertare per la prima volta la riproduzione e la costituzione di un nucleo famigliare, composto da 3-5 esemplari adulti e cuccioli, nella zona di Fiavè, nel Lomaso.
Sul fronte danni, la Provincia per il 2020, ha liquidato complessivamente oltre 227.000 euro di indennizzi per danni provocati da orsi (circa 152.000 euro) e lupi (oltre 74.000 euro), considerando 380 episodi di danneggiamenti, dei quali 279 da orso e 101 da lupo.
Per quanto riguarda i plantigradi, i danni maggiori - per oltre 54.000 euro - si sono registrati nel settore apistico e relativamente a episodi di predazione (49.000 euro), mentre i lupi hanno fatto registrare esclusivamente danni da predazioni.
Solo all'orso M49 - secondo le stime dei tecnici - sono imputabili danni per oltre 14.000 euro, relativi a porte, finestre e mobilio danneggiati nelle intrusioni in abitazioni. L'incremento degli episodi di danneggiamento dei lupi evidenzia inoltre un trend significativo: gli eventi, nel 2020, sono aumentati del 119,6%, a fronte di un +22% per l'orso. Questo dato va legato a un trend più generale.
Come ha spiegato Giovannini, il numero di esemplari di lupi su tutto il territorio provinciale è in forte aumento: "Per il 2020 abbiamo 17 branchi censiti, sono dati di rilievo considerando che il primo branco in Trentino è stato visto nel 2013: in pochi anni abbiamo registrato un aumento esponenziale di questi animali.
Nel 2019 avevamo come sicuri 13 branchi, oggi 17 e molto probabilmente sono anche di più: sicuramente possiamo dire che i lupi presenti sul territorio sono più di un centinaio.
Abbiamo poi notato - spiega Giovannini - diversi animali singoli in dispersione, con 7 esemplari investiti e uccisi, 4 maschi e 3 femmine: questa è la prova del fatto che ci sono molti animali che si staccano dai branchi e si muovo sul territorio cercando di frequentare nuove zone".