Il Trentino da oggi è zona gialla, Fugatti: stiamo premendo sul governo per lo spostamento del coprifuoco alle 23
Il presidente della Provincia insiste per l'apertura dei ristoranti anche all'interno. Fra molte polemiche sulle restrizioni tuttora in vigore, oggi si avvia una ripartenza basata fondamentalmente sulle attività da svolgersi all'aperto. Ma il meteo non è favorevole: si attende una settimana di pioggia. Bolzano però riapre i ristoranti anche all’interno
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TRENTO. Il Trentino, da oggi, 26 aprile, è zona gialla, come gran parte dell'Italia (quasi tutto il centro-nord). Ritornano molte attività, specialmente all'aperto. Ma altre devono attendere.
Lo fa notare con un post in Fb lo stesso presidente della Provincia, Maurizio Fugatti: "Il Trentino torna in zona gialla. Purtroppo i ristoranti non saranno aperti la sera al chiuso e questo non ci sta bene.
Insieme a tutte le regioni stiamo facendo delle pressioni a Draghi e al ministro Speranza per aprire i ristoranti anche al chiuso, aprire palestre e piscine e portare il coprifuoco alle 23", scrive il numero uno di piazza Dante.
Fugatti ha spiegato che se la situazione non si sbloccherà, anche il Trentino potrebbe procedere in autonomia, come ha già deciso di fare l'Alto Adige, dove da oggi i ristoranti riaprono anche nelle sale interne, con accesso riservato a chi ha un test covid negativo oppure chi è vaccinato o guarito recentemente.
Nelle scuole, aumenta la didattica in presenza anche alle superiori, che da oggi tornerà al 100% nelle prime classi (resta al 50%, per ora, nelle altre, le prossime ad accrescere la percentuale saranno le quinte).
Da oggi tornano finalmente anche gli spostamenti tra le regioni, dopo il divieto introdotto il 21 dicembre, che doveva durare solo nel periodo natalizio ma poi - come varie altre restrizioni temporanee - ma è stato prorogato per quattro mesi sonsentendo i viaggi "non necessari" solo a chi disponeva di una seconda casa fuori regione (mentre era proibito, per esempio, ricongiungersi con i familiari).
Molto atteso anche il ritorno all'aperto degli sport di contatto: si potrà liberamente giocare a calcio, pallavolo, basket o altre discipline di gruppo, vietate per mesi ma ora permesse perché il governo e i suoi consiglieri scientifici si sono convinti che non è giocando en plein air che ci si può contagiare.
Ecco nel dettaglio cosa si potrà fare da lunedì 26 aprile, fermo restando che in tutto il Paese rimane obbligatorio il distanziamento interpersonale e l'utilizzo della mascherina anche all'aperto, salvo per i bambini al di sotto dei 6 anni e per chi fa attività sportiva.
Oltre naturalmente al coprifuoco che in tutte le aree resta fissato alle 22, malgrado le proteste in particolare dei ristoratori, che sottolineano come questa misura depotenzi la possibilità di lavorare a cena (sempre solo all'aperto), visto che i clienti devono essere nelel loro case entro le dieci di sera.
Il nuovo decreto covid introduce il certificato verde per l’ingresso e l’uscita da Regioni che si trovano in zona rossa e arancione.
Questo provvedimento, tuttavia, è ancora in fase di elaborazione ed è stato bocciato dal Garante per la protezione dei dati personali, che ne chiede la modifica indicando diverse criticità.
Le modalità per ottenerlo previste sono tre: aver completato la vaccinazione, aver già contratto il virus ed essere guariti o aver effettuato un tampone con esito negativo. Nei primi due casi la durata del pass verde è di sei mesi, il tampone negativo invece è valido per 48 ore.
ZONA GIALLA
Sono sempre consentiti gli spostamenti in entrata e in uscita dal territori; fino al 15 giugno, però, è possibile tra le 5 e le 22 un solo spostamento una volta al giorno verso un'abitazione privata, in un massimo di 4 persone oltre ai minorenni (fino a 18 anni) sui quali si esercita la responsabilità genitoriale. Con i negozi già aperti, da lunedì via libera anche a ristoranti bar, pub, gelaterie, pasticcerie "con consumo al tavolo esclusivamente all'aperto, anche a cena" nel rispetto degli orari del coprifuoco e dei protocolli di sicurezza: la circolare del Viminale ribadisce che il rientro a casa deve avvenire entro le 22.
Le forze di polizia dovranno concentrare i controlli proprio nei locali, per il rispetto delle norme anticovid, e nelle zone della movida, per evitare assembramenti. I sindaci possono anche chiudere strade e piazze in determinate fasce orarie. L'apertura dei locali al chiuso, solo a pranzo, è invece fissata dal decreto al 1 giugno. Senza limiti orari, infine, la ristorazione negli alberghi e nelle strutture ricettive.
I centri commerciali resteranno chiusi nei week end fino al 15 maggio. Lunedì è anche il giorno in cui riaprono i musei e sarà possibile assistere agli spettacoli in sale teatrali, sale da concerto, cinema, live club e in altri locali o spazi anche all'aperto. E' obbligatoria la prenotazione dei posti a sedere e il rispetto di un metro di distanza tra gli spettatori (ad eccezione dei conviventi).
La capienza non può essere superiore al 50% di quella massima autorizzata e comunque non possono esserci più di mille spettatori all'aperto e 500 al chiuso. Sempre da lunedì si torna a fare qualsiasi tipo di sport all'aperto, anche di squadra e di contatto, ma senza poter utilizzare gli spogliatoi.
Per la riapertura delle piscine, all'aperto, bisognerà attendere il 15 maggio mentre per le palestre il 1 giugno. Restano invece vietate tutte le attività in sale da ballo, discoteche e le feste private. Dal 26 nuove regole anche per la scuola: infanzia, elementari e medie saranno in presenza al 100%, mentre per le superiori la percentuale minima di studenti in presenza è del 70%, fino al 100%. In presenza anche esami e tesi di laurea nelle università.
ZONA ARANCIONE
La novità principale introdotta dal decreto riguarda gli spostamenti: possono entrare e uscire dai comuni e dalle province tutti coloro che saranno muniti delle "certificazioni verdi Covid 19": quella di avvenuta vaccinazione o di guarigione, entrambe valide 6 mesi, o l'esito di un tampone antigenico o molecolare effettuato nelle 48 ore precedenti. In zona arancione è sempre consentito spostarsi per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute, nonché per il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, comprese le seconde case.
E' inoltre possibile, nel comune di residenza, andare a trovare una sola volta al giorno parenti e amici, in massimo 4 persone oltre ai minori conviventi. I negozi sono aperti mentre bar e ristoranti restano chiusi, possibile solo l'asporto o la consegna a domicilio. E' possibile svolgere attività sportiva all'aperto in forma individuale ma non sono consentiti né gli sport di contatto né quelli di squadra. Per la scuola, valgono le stesse regole delle zone gialle: infanzia, elementari e medie in presenza, superiori almeno al 70%. Anche qui, all'università esami e tesi di laurea in presenza
ZONA ROSSA
Ci si potrà spostare anche dai territori con le massime restrizioni, sempre con uno dei tre certificati: vaccinazione, guarigione o tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti. Sempre consentiti anche gli spostamenti per lavoro, necessità o motivi di salute, nonché per il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione.
Non è possibile andare a trovare parenti o amici una volta al giorno, come in zona arancione o gialla, mentre si può uscire di casa per svolgere attività motoria in prossimità della propria abitazione e attività sportiva in forma individuale. I negozi sono chiusi, ad eccezione delle attività essenziali, così come i bar e i ristoranti per i quali è possibile l'asporto fino alle 18 e la consegna a domicilio.
Quanto alla scuola, infanzia elementari e medie sono in presenza al 100% mentre per le superiori deve essere garantito almeno il 50% e fino ad un massimo del 75%. Per le università, infine, anche in zona rossa è previsto lo svolgimento degli esami e delle sessioni di laurea in presenza.