L’appello dei sindacati: “Servono 55 milioni di euro per i lavoratori e le famiglie”
Secondo Cgil, Cisl e Uil la manovra finanziaria della Provincia di Trento è assolutamente insufficiente per rispondere ai bisogni di chi è stato messo più in grave difficoltà dalla crisi legata la Coronavirus
TRENTO. "Preoccupa non poco, inoltre, il quadro di totale incertezza in cui si colloca il disegno di legge della Giunta provinciale di Trento: di fatto le risorse non ci sono, come dimostrano gli stessi emendamenti depositati dall'esecutivo che stanziano risorse per appena nove milioni di euro. La manovra finanziaria è assolutamente insufficiente per rispondere ai bisogni delle famiglie e dei lavoratori messi in grave difficoltà dalla crisi".
Lo hanno affermato - a quanto riporta in una nota congiunta - i segretari di Cgil, Cisl e Uil del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti, sentiti oggi dalla 2/a Commissione del Consiglio provinciale durante le audizioni sulla manovra.
"Unica certezza è che la manovra della Giunta Fugatti varrà 500 milioni di euro, tanto quanto quella della Provincia di Bolzano. Chiediamo, allora, che si stanzino almeno 55 milioni di euro, come in Alto Adige, per interventi in favore di famiglie e lavoratori", hanno detto i segretari, rilevando come l'urgenza maggiore sia quella abitativa per le tante persone che hanno perso l'occupazione o sono rimasti in cassa integrazione.
"Se realmente la giunta vuole aiutare questi nuclei famigliari con figli stanzi le risorse necessarie per l'accesso a 50 euro al mese a tutti i servizi conciliativi estivi per i bambini e i ragazzi dai tre ai 14 anni", hanno quindi aggiunto Grosselli, Bezzi e Alotti, chiedendo anche di riaprire il tavolo di confronto per il rinnovo dei contratti pubblici