Ghezzi: “Il blocco dei freni voluto è di una gravità inaudita”
La presidente dell'Associazione Nazionale Esercenti Funiviari commenta la clamorosa svolta nell’inchiesta: la cabinovia aveva dei problemi perché l’impianto si bloccava di continuo, inserito il «forchettone» che impedisce l’arresto automatico
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TRENTO. "Da ieri a oggi è cambiato il mondo, ieri si parlava di un blocco dei freni che poteva essere stato lasciato per un errore umano, una dimenticanza gravissima, ma una dimenticanza, si parlava anche di due fatti che hanno concorso causando contemporaneamente una tragedia, perché un fatto solo avrebbe provocato un soccorso.
Oggi mi sembra che si parli di un fatto voluto, di un blocco dei freni consapevole e questa cosa mi ha sconvolto, perché non riesco neanche a immaginare che un collega possa pensare di giocare così con la sicurezza, se è vero, questa cosa è di una gravità senza precedenti. L'errore umano ci può sempre essere, la consapevolezza nel togliere le misure di sicurezza non può, non deve e non bisogna neanche sognarsela".
È il parere di Valeria Ghezzi, Presidente dell'Associazione Nazionale Esercenti Funiviari, intervenuta su RTL 102.5 nel programma Non Stop News per commentare i risvolti nella vicenda della tragedia del Mottarone, che ha visto l'arresto nella notte di tre persone, che hanno ammesso la responsabilità nell'accaduto.
In generale, per quanto riguarda la sicurezza degli impianti a fine, Ghezzi ritiene "che si possa stare tranquilli perché noi funiviari siamo i primi che vanno sulle funivie, la sicurezza è nostra ancora prima che vostra, siamo persone serie e sappiamo che se ci fossero dubbi sulla sicurezza nessuno prenderebbe più un impianto, non siamo una banda di delinquenti".
"Noi abbiamo una serie di interventi di manutenzione, di controlli e verifiche che sono tutti registrati sul libro giornale e l'impianto aveva una scatola nera e questo ci può dire che quello che noi facciamo è registrato. Rispetto alla tragedia del ponte Morandi la differenza è che sul ponte ci vai perché devi, sulla funivia ci vai perché scegli e nel momento in cui scegli, scegli un posto in cui ti senti sicuro, quindi noi non ci possiamo permettere la non sicurezza.
Poi se abbiamo a che fare con un criminale, da quello che ci hanno raccontato stamattina, a quel punto non so cosa dire, ma vi assicuro che il nostro è un mondo serio, fatto di gente per bene che si assume tantissime responsabilità in modo cosciente", conclude Ghezzi.