Piccoli di capriolo e cervo nascosti nell’erba: non toccarli, la madre potrebbe poi abbandonarli
Il capitano forestale Stefano Montibeller spiega come bisogna comportarsi se si incontra uno di questi animali. Non mancano le indicazioni da mettere in atto anche per chi si dedica all’attività di sfalcio
TRENTO. Si succedono in questo periodo gli avvistamenti di piccoli di cervo e capriolo nascosti nell’erba. Per garantirne la sopravvivenza, il Corpo forestale trentino raccomanda di non toccare né avvicinarsi a questi animali che altrimenti rischierebbero di essere abbandonati dalla madre. Non mancano le indicazioni da mettere in atto anche per chi si dedica all’attività di sfalcio.
La ricerca di libertà dopo lunghi mesi di restrizioni legate al Coronavirus, sta portando molte persone a riscoprire località di montagna poco valorizzate. Può dunque capitare di notare piccoli ungulati con poche settimane di vita: le madri si allontanano da loro solo per andare alla ricerca di cibo. Nell’attesa, i piccoli si acquattano immobili tra la vegetazione, mentre il manto maculato e l’assenza di odore li proteggono dai predatori.
Se scoperti, la loro strategia non cambia: restano fermi, sperando di passare inosservati. “In questi casi, un gesto sbagliato, anche se animato dalle migliori intenzioni, potrebbe compromettere la loro sopravvivenza” evidenzia il capitano forestale Stefano Montibeller, che spiega come comportarsi se si trova un piccolo: non accarezzarlo perché l’odore umano allarmerà la madre, rimanere a distanza per evitare che il nascondiglio dell’animale diventi più visibile e tenere il cane al guinzaglio. Qualora il piccolo fosse ferito, contattare la Stazione forestale, i guardiacaccia di zona o la Centrale unica dell’emergenza 112.
Va detto che spesso i prati scelti da cervi e caprioli coincidono con quelli da sfalciare. In questi casi, la fienagione – oggi sempre più anticipata – mette in pericolo la vita dei piccoli, con incidenti che possono anche compromettere la qualità del foraggio. Per ridurre il pericolo di ferire gli animali, è bene adeguare il metodo di sfalcio procedendo in senso centrifugo, dal centro verso l’esterno, garantendo così agli animali una via di fuga.