Covid, la variante Delta è aumentata da 1,8% al 3,4% in un mese
Delle 58 sequenze della variante depositate nella banca dati internazionale Gisaid, 28 arrivano dal Trentino-Alto Adige (48,3%), 17 dalla Puglia (29,3%), 3 dalla Campania (5.2%), 2 dal Veneto (3.4%) e 1 rispettivamente da Emilia-Romagna, Lombardia e Lazio (1.7%)
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TRENTO. Dal 15 maggio al 16 giugno le sequenze della variante Delta del virus SarsCoV2 in Italia è aumentata dall'1,8% al 3,4%: è il quadro che emerge dall'analisi delle sequenze depositate dall'Italia nella banca dati internazionale Gisaid e condotta dal Gruppo di Bioinformatica del centro Ceinge-Biotecnologie avanzate diretto da Giovanni Paolella.
Fra gli autori della ricerca Rossella Tufano e Angelo Boccia, che precisano che le statistiche frutto dell'analisi "sono basate sulle sequenze pubblicate in Gisaid e, inevitabilmente, non possono rappresentare l'esatta diffusione del virus sul territorio".
Le sequenze depositate dall'Italia nella banca dati Gisaid dal 15 maggio al 16 giugno risultano essere complessivamente 1.705 e di queste 58 corrispondono alla variante Delta (B.1.617.2). "Attualmente - osservano i ricercatori - la variante maggiormente rappresentata è la B.1.1.7 (variante Alfa)", alla quale corrispondono 1.351 delle sequenze totali depositate dall'Italia (circa il 79%).
Delle 58 sequenze della variante Delta 28 arrivano dal Trentino-Alto Adige (48,3%), 17 dalla Puglia (29,3%), 3 dalla Campania (5.2%), 2 dal Veneto (3.4%) e 1 rispettivamente da Emilia-Romagna, Lombardia e Lazio (1.7%).
Una valutazione analoga era stata fatta per il periodo compreso fra il 15 aprile e il 19 maggio, quando le sequenze erano complessivamente 2.674 e di queste le sequenze della variante Delta erano 47 (1,8%) contro le 2.328 della variante Alfa (87%)