Giulia Casonato, "sindaca della notte", cerca nuove idee sulla questione movida - VIDEO
La giovane consigliera comunale di Futura, delegata dal sindaco Ianeselli, promette un confronto permanente con tutti i soggetti in causa, per conciliare le esigenze dei giovani che festeggiano e dei residenti che vogliono stare in pace dentro casa. Ieri notte nuove scene da movida, con tanto rumore ma meno gente
LA NOVITÀ Un piano per una vivibilità notturna consapevole
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LA DECISIONE Movida, esposto in Procura
DENUNCIA Movida fino a tarda ora e forze dell’ordine insultate dai presenti
CRITICO Il titolare della Scaletta contro Ianeselli
LE FOTO Ecco cosa succede la sera tardi
TRENTO. C'è attesa per il lavoro complesso e delicato affidato a Giulia Casonato, 24 anni, che sarà la "sindaca della notte".
La giovane consigliera comunale di Futura ha ottenuto infatti dal sindaco, Franco Ianeselli, la delega in materia di "costruzione di una vivibilità urbana e di una socialità notturna consapevoli e vivaci".
In altre parole, dovrà occuparsi della patata bollente "movida notturna", con le tensioni sempre altissime fra residenti e giovani che fanno le ore piccole festeggiando per strada.
Scene che, come mostra questo video, si sono ripetute anche ieri sera.
Casonato annuncia il tentativo di avviare un confronto per individuare soluzioni nuove in grado di conciliare le esigenze di chi abita in centro, in particolare nell'area di via Santa Maria Maddalena, e quelle di chi vuole trascorrere serate in compagnia degli amici.
«Apriremo - spiega - un tavolo permamente per capire le esigenze diverse e il contributo che ognuno potrà dare al fine di migliorare la situazione».
Per parte sua, il comitato anti-degrado ribadisce la richiesta di una modifica regolamentare che introduca un divieto generalizzato di consumare cibi e bevande per strada dopo le 23.
SI invita poi a diversificare e a decentrare l'offerta serale e notturna per i giovani, per esempio utilizzando l'area del Muse.
Inoltre, si propone di istituire servizi di bus navetta notturni per protare i giovani fuori città, in luoghi dove possano divertirsi senza disturbare i residenti, per esempio ai laghi.