Ginecologa scomparsa, Coppola critica con l’assessora Segnana: “Come fa a definirla fragile? Niente giustificazioni”
L’esponente della giunta Fugatti ha rilasciato queste dichiarazioni all’Adige: “Mi dispiace tantissimo per questa vicenda ancora da definire, soprattutto se la fragilità di questa giovane donna è stata acuita da una situazione lavorativa”
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TRENTO. Ginecologa scomparsa, la consigliera Lucia Coppola punta il dito contro Stefania Segnana. In un’intervista all’Adige in edicola oggi, domenica 4 luglio, l’assessora alla Salute Stefania Segnana ha dichiarato che ”una volta saputo del ritrovamento dell'auto al ponte di Mostizzolo, in un posto purtroppo conosciuto (per i suicidi, Ndr.) ho chiesto all'Azienda sanitaria di informarsi e cercare di capire cosa era successo. Il dottor Benetollo infatti è andato subito sul posto e ha parlato anche con il maresciallo dei carabinieri. A marzo? Subito”.
E ha aggiunto: “Mi dispiace tantissimo per questa vicenda ancora da definire, soprattutto se la fragilità di questa giovane donna è stata acuita da una situazione lavorativa. È molto triste e c'è tutto il nostro più grande appoggio e vicinanza e speriamo che si riesca a fare piena luce su quanto accaduto”.
È il termine fragilità che non piace alla consigliera provinciale del Gruppo Misto (Europa Verde). “Spiace che l’assessora – scrive Lucia Coppola – definisca la dottoressa scomparsa come una donna fragile. La difficile situazione lavorativa sarebbe stata quindi una concausa ad un’ eventuale decisione di scomparire. Io non ho né le competenze né le conoscenze per sapere quanto ha inciso il mobbing subìto sulla situazione psicologica della dottoressa e credo neppure l’assessora. La sua famiglia l’ha descritta come una donna serena fino a quando non si è ritrovata a lavorare presso il reparto di Ginecologia ed Ostetricia. Non mi piace e non accetto la supposizione che alla base ci sia stata una fragilità psicologica. Sembra quasi che si voglia trovare una giustificazione di base alla sua scomparsa”.
E aggiunge: “Nello stesso tempo l’assessora liquida come una semplice dimenticanza il non essere stata informata del rinnovo del contratto al primario di Ginecologia. Ma come? Non si trattava di normale amministrazione. Sono in corso indagini su più fronti sulla situazione lavorativa presso il reparto gestito dal primario: è normale rinnovare il contratto senza attendere i risultati delle indagini? Mi risulta difficile immaginare che non si sia parlato di questo fra Apss e Assessorato”.