Segnana getta acqua sul fuoco dopo le dimissioni di Benetollo per il "caso Pedri": oggi il confronto decisivo
L’assessora alla Salute, come il presidente della giunta provinciale, tende la mano al direttore di Apss: “Da parte mia la fiducia c'è, perché ne abbiamo passate tante insieme e abbiamo sempre preso le decisioni in modo compatto e unito e la sua dedizione e il suo impegno sono stati massimi”
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TRENTO. «Noi abbiamo piena fiducia nel direttore generale Pier Paolo Benetollo con cui collaboriamo bene e a stretto contatto da quando era direttore sanitario e che abbiamo nominato direttore generale. È una persona che lavora 15 ore al giorno per l'Azienda sanitaria e da parte nostra c'è la volontà di confermargli la totale fiducia. Gli ho parlato telefonicamente ieri (venerdì, Ndr.) e lo incontriamo lunedì (5 luglio)».
L'assessora provinciale alla Salute, Stefania Segnana, getta acqua sul fuoco augurandosi di poter chiudere entro domani l'«incidente» sul «caso Pedri» che ha portato allo scontro con il direttore generale dell'Azienda sanitaria e alla sua decisione di rimettere il mandato nelle mani della Giunta.
Assessora Segnana, forse il direttore Benetollo si è sentito messo in discussione perché gli avete contestato di non avervi informato direttamente della delibera di conferma del primario di Ginecologia finito nell'occhio del ciclone dopo la morte della dottoressa Sara Pedri. Pensa che resterà al suo posto?
Ovviamente quella era una delibera su cui la Giunta non doveva mettere becco e non è mai entrata nel merito. Ma è chiaro che vista la situazione forse un passaggio a titolo informativo da parte del direttore generale sarebbe stato opportuno. Non c'è stato, ma capisco sia oberato di impegni su altri fronti e la considero, diciamo così, una dimenticanza. D'altronde, per l'Azienda era un passaggio dovuto, visto che il comitato di valutazione, che è composto anche da un ginecologo esterno, aveva dato parere positivo. Noi avevamo chiesto solo se si poteva aspettare ancora un po'. Ma ci è stato risposto che non era possibile e si sarebbe rischiato il ricorso.
Il dottor Benetollo poi ha deciso di rimettere il mandato perché nella sua estrema correttezza ha riconosciuto la sua mancanza. Quindi lei considera l'incidente chiuso?
Da parte mia la fiducia c'è, perché ne abbiamo passate tante insieme e abbiamo sempre preso le decisioni in modo compatto e unito e la sua dedizione e il suo impegno sono stati massimi. Ci incontreremo e ne parleremo. Ma il direttore è nel pieno delle sue funzioni perché non ha presentato le dimissioni. E noi abbiamo bisogno che l'Azienda vada avanti con lui, per senso di responsabilità.
Vi siete più sentiti?
Si certo, venerdì pomeriggio e gli ho detto queste cose rinnovandogli la nostra fiducia ed esortandolo a restare uniti.
Perché la notizia della remissione del mandato è stata data dal presidente Fugatti e non da Benetollo?
Si erano sentiti e da quanto ne so hanno concordato che sarebbe stato il presidente a dirlo.Dalle minoranze sottolineano che comunque all'assessorato o al Dipartimento qualcuno poteva accorgersi prima della delibera sul primario Saverio Tateo. E anche lei stessa, visto che le delibere dell'Azienda, dice Filippo Degasperi, vengono trasmesse settimanalmente ai consiglieri provinciali.
Perché ci avete messo tre settimane?
A me personalmente email con le delibere dell'Azienda non arrivano. Comunque, io non le ho viste. All'assessorato è stata segnalata questa delibera giovedì e poi abbiamo chiesto chiarimenti al direttore Benetollo, che ha risposto al Dipartimento fornendo le spiegazioni.