Circonvallazione ferroviaria, la circoscrizione chiede che sia interrata anche a Trento nord
Si sollecita il Comune ad affrontare i problemi dell'attuale progetto di Rfi che prevede il tunnel solo dallo scalo Filzi: "Disagi per i cantieri e per lo smaltimento dei materiali, valutare anche altre ipotesi di tracciato già studiate in passato"
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TRENTO. Il consiglio di circoscrizione del Centro storico-Piedicastello si appresta a chiedere all'amministrazione comunale di Trento di bocciare il progetto per la circonvallazione ferroviaria qualora il progetto non risponda ad una serie di interrogativi concernenti la qualità della vita dei cittadini del capoluogo nei prossimi anni.
L'istanza - riportata in un documento di otto pagine contenenti perplessità sui dati tecnici e progettuali fino ad ora presentati pubblicamente - ma ha ricevuto il via libera dalla commissione per l'urbanistica, prima di passare in consiglio.
La proposta, che si innesta sulla discussione in corso a livello locale sulla riforma complessiva della mobilità a Trento, intende impegnare l'esecutivo cittadino ad affrontare le molteplici criticità del progetto, ad iniziare dallo sviluppo dei cantieri nelle aree urbane e dello smaltimento del materiale di scavo, passando per i sistemi di mitigazione del rumore e delle vibrazioni generate dai convogli, per arrivare al valore e alle modalità di gestione di espropri e di servitù.
Soprattutto, la circoscrizione intende chiede di studiare progetti alternativi rispetto a quello previsto da Rete ferroviaria italiana (Rfi), che prevede la realizzazione di una galleria sotto la Marzola (con ingresso all'ex scalo Filzi e uscita ad Acquaviva), prolungando il tratto interrato almeno fino a comprendere il quartiere di Canova.
«Il progetto di cui si discute con entusiasmo - ammette il presidente della circoscrizione Centro Piedicastello Claudio Geat - nasconde una marea di incognite. Si parla di un sogno che si avvera per la città, ma dobbiamo fare attenzione, per evitare che si trasformi in un incubo.
Chiediamo da subito di prendere in considerazione il bypass completo della città, per evitare di creare cittadini di serie A (che beneficeranno dell'opera senza essere interessati dai disagi) e cittadini di serie B, interessati dalle operazioni di cantiere».
In relazione alla necessità di risolvere le molte criticità dell'opera attualmente in studio, la commissione circoscrizionale ha ipotizzato anche il recupero degli studi effettuati circa un decennio fa dalla Provincia di Trento, che prevedevano di realizzare un tracciato sulla sinistra Adige, denominato «parietale».
L'ipotesi, esclusa da Rfi per l'impossibilità di accedere all'interporto, era quella di realizzare una galleria di 25 chilometri a nord di Cadino, con sbocco all'altezza dei Murazzi, a Mattarello.
In alternativa, nel 2003 la stessa Rfi aveva prospettato la possibilità di un tracciato da Ischia Podetti a Mori, sotto il Monte Bondone.
«In ogni caso - ha concluso Geat - ribadiamo come l'ipotesi di interramento debba comprendere anche la parte nord della città, evitando di rendere una parte del capoluogo un cantiere a cielo aperto. Chiediamo anche che si inizino a valutare i tanti problemi connessi all'opera, perché attualmente sembra che si stia per firmare una cambiale in bianco senza interrogarci sui tanti problemi che si creeranno a cittadini e territorio».
Il testo del documento è stato approvato dalla commissione all'unanimità, tuttavia al momento del voto non erano presenti gli esponenti di minoranza.