Truffata via chat dal finto marine: donna trentina s'innamora e perde 55 mila euro
I contatti sono avvenuti soltanto via social media: prima i messaggi dolci, poi il ricatto per ricevere il denaro all'estero
TRENTO. Gli investigatori del web la chiamano "truffa romantica": il malintenzionato aggancia la vittima sui social, le racconta la sua vita avventurosa fingendosi militare americano impegnato in una missione all'estero e, dopo uno scambio di frasi dolci e di confidenze, chiede un "piccolo" prestito. Somma che non è mai inferiore ai tre zeri e che è solo il primo di numerosi "favori" che portano settimana dopo settimana a svuotare il conto corrente della innamorata.
Di questo tipo di truffa se ne parla da anni, eppure i malintenzionati riescono ad agganciare sempre nuove vittime.
Una donna trentina ha perso ben 55mila euro in bonifici a favore di un certo Mark, che via chat ha raccontato di essere un marine di stanza in Yemen.
L'aggancio è avvenuto attraverso i social la primavera scorsa e i risparmi della vittima sono spariti su un conto corrente estero in pochi mesi. Indaga la polizia postale di Trento.
In genere ai malintenzionati bastano piccoli indizi, ad esempio l'indicazione "single" nella presentazione oppure l'iscrizione a siti di incontri per cuori solitari, e poi vanno a colpo sicuro intuendo che la vittima non è impegnata, anzi interessata a conoscere virtualmente un nuovo amico.
Il truffatore mostra una foto che ovviamente non è sua, ma di un militare prestante, con le stellette in bella mostra, in una location esotica. Si tratta di immagini rubate sul web, che ad un occhio smaliziato farebbero sorgere subito qualche dubbio, ma che la vittima innamorata non coglie.
Seguono poi contatti in chat, in inglese per chi conosce la lingua oppure in italiano attraverso un traduttore automatico.
Il bel militare Mark ha raccontato alla vittima, una sessantenne che vive in una valle trentina, di sentirsi solo in una terra lontana da quella natìa e di voler cambiare vita, magari trasferendosi proprio in Italia.
Dopo una settimana di messaggi che arrivavano puntualmente una o due volte al giorno, anche solo per augurare la buona notte o il buon risveglio, è arrivata la prima richiesta: l'autorizzazione a far recapitare a casa sua, in Trentino, un box che avrebbe spedito dallo Yemen con all'interno alcuni suoi effetti personali.
La donna ha detto di sì, fornendo il proprio indirizzo completo.
In un messaggio successivo il finto marine chiedeva il favore di anticipargli 2.500 euro necessari per pagare la dogana.
Soldi che, evidenziava, le avrebbe restituito non appena fosse riuscito ad ottenere dalla sua banca americana una nuova carta di credito.
Attraverso chat ed e-mail, i messaggi sentimentali sono stati via via sostituiti da richieste di soldi: per spedire un pacco, per riceverne un altro, per la dogana, per il viaggio.
E se la donna non pagava, c'era il ricatto: «So dove vivi» le scriveva il truffatore.
Dal conto corrente della sessantenne sono spariti in tutto 55mila euro.
La donna ha preso coscienza della truffa quando Mark è sparito dai suoi contatti: lei aveva detto no all'ennesimo bonifico e lui si era cancellato dai social.