Ioppi: l'Apss si impegni per estendere la vaccinazione, specialmente fra i giovani
Il presidente dell'Ordine dei medici chiede alle istituzioni locali di potenziare gli sforzi per raggiungere in particolare la fascia 12-18 anni e mettere in sicurezza il ritorno a scuola. Sui vaccini interviene anche la consigliera provinciale Lucia Coppola, che invita a intensificare il lavoro per raggiungere, nelle valli, le persone non ancora immunizzate
TRENTO. "La pandemia non è ancora sconfitta e ci vuole un rinnovato impegno, da parte delle istituzioni, per estendere la vaccinazione a quelle categorie e/o soggetti che per vari motivi, fino ad oggi, non sono stati sottoposti al vaccino".
Lo dice il presidente dell'Ordine dei medici del Trentino, Marco Ioppi, che ha inviato una lettera-appello al presidente della Provincia Maurizio Fugatti e all'assessora alla Sanità, Stefania Segnana.
In particolare, Ioppi, dopo aver ricordato che la Provincia di Trento si trova agli ultimi posti in Italia in termine di percentuale della popolazione vaccinata, sollecita ogni sforzo per avviare una campagna di vaccinazione per gli adolescenti over 12, in modo da mettere in sicurezza ragazze e ragazzi.
"Per loro si ha a disposizione un vaccino sicuro e, grazie all'età, molto efficace. Non farlo subito e aspettare altro tempo significa perdere la possibilità di garantire la massima protezione alla riapertura delle scuole".
L'Ordine dei medici, "garantendo ogni possibile collaborazione, come ha fatto finora", chiede anche "una diffusa campagna di informazione fra la popolazione".
Interviene sulla campagna vaccinale anche la consigliera provinciale Lucia Coppola, che chiede che si raggiungano anche le zone del Trentino al momento più scoperte.
Coppola che ha presentato un'interrogazione in cui chiede quali sono i dati, divisi per valli e per fasce di età della popolazione, delle vaccinazioni anti covid effettuate (prima dose e ambedue le dosi).
L'esponente dei verdi ricorda come vi siano "ampie sacche di popolazione non vaccinata nelle valli, soprattutto quelle a vocazione turistica".
"Un problema di non poco conto, in primis per la salute pubblica, ma anche per l'economia - sottolinea -considerato che la stagione invernale è prossima e si teme che nuovi lockdown possano arrecare grave danno a tutto il settore e non solo a quello turistico naturalmente".