Turismo / L’intervento

Fugatti: «Lo sci deve ripartire». La rassicurazione del ministro Garavaglia: «Inverno salvo»

Il presidente della Provincia al Meeting di Rimini: “L’estate sta andando bene, siamo orgogliosi che ci preferiscano al mare. Ma saltare una seconda stagione invernale sarebbe un problema serio”

RIMINI. L'inverno è salvo. O per lo meno lo si salverà. Quando arriverà la neve si tornerà a sciare. Ad assicurarlo è stato ieri, dal palco del Meeting di Rimini, il ministro al Turismo Massimo Garavaglia. E con quelle parole ha rassicurato i presidenti delle Regioni e Province autonome seduti a fianco a lui, nel confronto sul futuro del turismo. Tra loro - sul palco Attilio Fontana, Alberto Cirio, Donatella Tesei, Nello Musumeci - anche il presidente Maurizio Fugatti, che su questo tasto ha battuto con insistenza. D'altronde c'è un intero settore che aspetta di sapere se potrà aprire, con quali regole, con quali restrizioni.
 

Per il Trentino, Fugatti ha fatto un primo bilancio: «Daremo i numeri definitivi a settembre, ma le presenze di agosto e luglio in Trentino sono state molto soddisfacenti. Per un territorio come il nostro, in cui l'estate è importante ma resta preponderante l'inverno, è un orgoglio dire che siamo riusciti a convincere gli italiani a preferire la montagna al mare. Anche la promozione post Covid ha avuto il suo effetto. Siamo soddisfatti. Ma non lo posso nascondere: per quanto importante, il settore estivo non è tutto. Noi ci prepariamo ad una stagione invernale per la quale servono certezze. Due anni senza sci sarebbero un problema serio».


Il ministro è stato netto: le piste rimarranno aperte. «Stiamo creando tutte le condizioni per organizzare la stagione invernale. Finalmente si torna a sciare».La platea ha applaudito, un po' perché sciatori forse, un po' perché è chiaro a tutti che un altro inverno come quello di quest'anno sarebbe difficilmente sopportabile, per le economie di montagna. Ma turismo, è stato chiarito ieri, significa tante cose. Il ministro ai territori - e agli operatori - ha chiesto più dinamismo: «Ora il turismo vale il 14% del Pil. Io credo che possiamo arrivare al 20, con una migliore organizzazione. Ci diciamo che siamo il paese più bello del mondo, poi però paesi meno belli arrivano e hanno più visitatori di noi - ha osservato il ministro - Dobbiamo rinnovare le strutture, e per questo abbiamo ideato un bonus all'80%, ma senza burocrazia, con sostegno finanziario. E dobbiamo avere molti più istituti alberghieri. La Spagna ne ha 60, noi 12».


E su questo Fugatti: «Noi abbiamo avuto carenza di personale, vedremo poi quanto ha influito il Covid e quanto il reddito di cittadinanza. Ma serve soprattutto una cultura dell'accoglienza. Devo vendere il territorio, al ristorante il visitatore deve trovare acqua trentina, latte trentino, formaggio trentino. Va fatto uno scatto culturale in più».

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