Asili e nidi pronti a ripartire: obbligo di Green Pass per il personale, ma sono in pochi a non averlo
Mercoledì si accolgono i bambini, a Trento solo 15 operatori su 400 non sono vaccinati, anche in provincia situazione sotto controllo e senza criticità
GREEN PASS L'ordinanza di Fugatti
FUGATTI "Lettori di green pass,soluzione innovativa”
TRENTO. Ancora due giorni di vacanza e poi migliaia di bambini tra gli 0 e i 3 anni torneranno in classe. O, meglio, nelle sezioni a giocare e imparare, crescere e divertirsi. Gli asili nido del Trentino mercoledì riapriranno le porte, prima di tutti visto il "rinvio" al 6 settembre per le materne e la partenza il 13 per elementari, medie e superiori.
La grande novità di questo anno scolastico-educativo riguarda l'obbligo di green pass per tutto il personale dei nidi. Se i protocolli organizzativi saranno meno rigidi rispetto all'anno scorso, con "bolle" più ampie e meno restrizioni su anticipi e posticipi, il nodo principale riguarda il personale e le vaccinazioni. La regola del green pass vale anche per educatrici ed educatori e inservienti. E, stando agli unici dati ufficiali forniti dalla Provincia ormai più di un mese fa, la situazione più preoccupante riguardava proprio gli asili nido (solamente il 55% di vaccinati tra educatori e pedagogisti e 60% tra il personale ausiliario).
Un dato "strano", considerato che chi lavora nei nidi - come alle materne - è decisamente più esposto avendo a che fare con bimbi senza mascherina e non distanziati.
Per quanto riguarda il comune di Trento, in ogni caso, mercoledì non ci saranno problemi. «Siamo davvero felici - esordisce l'assessora Elisabetta Bozzarelli - perché il green pass era la nostra sfida del mese di agosto e direi che è una sfida vinta: in tutte le strutture del comune, che sono 27 e nelle quali lavorano quasi 500 persone tra dipendenti comunali e delle cooperative gestrici, abbiamo circa 15 persone non vaccinate. Anzi, direi meno di 15. Un dato che ci consente, in vista dell'1 settembre, un ritorno all'insegna della serenità».
A fine luglio solo il 60% dei dipendenti era vaccinato, quindi circa 200 persone hanno risposto all'appello vaccinale grazie all'introduzione del green pass. «A inizio agosto abbiamo inviato una nota a tutti i lavoratori dei nidi esplicitando regole e conseguenze in vista del nuovo anno. E questo ha dato una forte accelerata alla campagna, tanto che - appunto - i non vaccinati sono davvero pochissimi. Abbiamo dotato tutte le strutture di un tablet per la lettura del certificato verde, che andrà comunque fatta ogni mattina, e abbiamo svolto un incontro con tutte le coordinatrici pedagogiche: l'obiettivo sarà tornare a mettere i bambini al centro di tutto. I nidi sono sì conciliazione, quindi un aiuto alle famiglie, ma anche e soprattutto educazione e crescita per i piccoli. Inoltre torneremo ad orari da 10 ore e non 8 e mezza come l'anno scorso e abbiamo telefonato a tutte le famiglie che non avevano trovato posto per trovare una soluzione. Posso dire, quindi, che un posto è stato offerto a tutti».
Da Trento a Pergine. Francesca Parolari, presidente di Asif Chimelli, è pronta per un nuovo anno. Che si spera possa essere all'insegna della serenità. «Non abbiamo i dati precisi sul green pass, ma non abbiamo segnalazioni di problematiche e confidiamo che il personale non vaccinato sia davvero esiguo. Dovremo verificare ogni giorno la certificazione perché non possiamo registrare i dati personali, ma contiamo in qualche indicazione da parte della Provincia per superare anche questo piccolo "ostacolo". Chi non si è vaccinato dovrà presentare un tampone negativo ogni 48 ore, ovviamente e giustamente a suo carico, altrimenti non potrà lavorare. Eventuali sostituti? Non è così immediato e facile trovarne, c'è un po' di carenza nel settore. Ma la Provincia da due anni ha abbassato l'asticella dei titoli di studio necessari per l'accesso alle graduatorie e quindi non ci saranno grandi problemi. Anzi, vorrei rilanciare l'idea di una Scuola di formazione, che può appoggiarsi a Scienze cognitive di Rovereto, sulla scia della Scuola di medicina: puntare sulla fascia 0-6 è importante. Comunque in vista di mercoledì siamo pronti e sereni. Si riparte».