Stop agli indennizzi se investite un orso: i danni da oggi a carico vostro
La Provincia modifica la norma: come per ungulati e altra fauna selvatica, i plantigradi non danno diritto ad un risarcimento (ma fino a ieri invece sì)
TRENTO. Fate attenzione, se percorrete la strada della Rendena, il tratto tra Stenico e Preore, la bassa Val di Non, la Valle dei Laghi, la Vezzano-Ranzo (nella foto) o qualunque altra strada dove non è infrequente l'attraversamento da parte di orsi. Perché la Provincia ha deciso di sospendere l'indennizzo dei danni provocati dall'investimento dell'orso bruno. Per gli ultimi incidenti (scontri anche con la motocicletta), gli indennizzi ci saranno. Per i prossimi, non più.
Questione, a suo modo, di "par condicio": se uno impatta un cervo o un capriolo, deve arrangiarsi; se si scontra con un orso, poteva, fino ad ora, beneficiare della copertura della Provincia. Stop. Fine del "privilegio" ursino.
«Non si giustifica un trattamento differenziato fra l'orso bruno e la restante fauna selvatica per la quale non è previsto alcun indennizzo» ha spiegato l'assessora Giulia Zanotelli, illustrando alla giunta il contenuto della delibera, poi approvata, che modifica i criteri di indennizzo per i danni provocati dai grandi carnivori (orso bruno, lupo e lince) e di concessione dei contributi per la realizzazione delle misure di prevenzione. L'assessora ha inoltre ricordato che «le compagnie assicurative offrono, ormai da tempo, polizze di costo contenuto, che sollevano l'assicurato dal rischio del danno da investimento di animali, senza distinzione di specie». La novità principale dei nuovi criteri riguarda la necessità che le imprese adottino misure di prevenzione dei danni, per poter richiedere l'indennizzo, qualora il danno si verificasse comunque. Inoltre, gli indennizzi dovranno rispettare la normativa europea sugli aiuti "de minimis" nel settore agricolo.