Si di lui si erano subito concentrati i sospetti.
Inutili i tentativi di rianimarlo. Un solo colpo al volto, sparato da vicino, senza possibilità di scampo.
È l'epilogo dell'ennesimo femminicidio, il secondo in cinque giorni a Vicenza, che ha spento a Montecchio Maggiore la vita di Alessandra Zorzin, una ragazza di 21 anni, sposata e madre di una bimba di due.
L'assassino, con tutta calma è poi uscito dalla casa, è risalito nell'auto che aveva lasciato nel piazzale antistante l'abitazione nella frazione Valdimolino e si è dato alla fuga.
Di lui i Carabinieri, sulla base delle testimonianze, sanno che era un frequentatore abituale della casa, porta l'arma per lavoro e abita nel Padovano, a Vigodarzene.
Ad incrociarne lo sguardo dopo l'omicidio è stata la titolare di una trattoria: "L'ho visto andare via, camminava con andatura normale, non di fretta - racconta - come se nulla fosse accaduto".
Sono le 11 di mattina quando Alessandra apre la porta: lei è sola, non è andata nel negozio di parrucchiere di Vicenza dove lavora e la figlia è al nido.
E' un incontro abituale, riferiscono i vicini, una presenza maschile diventata da qualche tempo particolarmente assidua.
Ma qualcosa in quella visita non segue il solito copione, i vicini sentono prima le urla di un litigio poi un rumore sordo che definiscono "inquietante".
E' proprio il presagio che possa essere accaduto qualcosa di brutto a spingere chi vive accanto a suonare invano il campanello di Alessandra.
Mentre la vettura del killer prende la via della fuga.
I vicini cercano allora il marito, l'unico ad avere le chiavi di casa. Trova la moglie stesa nel letto della camera, senza vita. Chiama i Carabinieri, attende l'arrivo del pm Luigi Salvadori e risponde a tutte le domande degli investigatori.
Alessandra e il marito vivevano da un anno e mezzo a Montecchio Maggiore. Delle loro vita familiare resta traccia nei tanti post sui social della ragazza.
Quanto accaduto oggi ha destato particolare impressione: segue solo di cinque giorni il femminicidio di un'altra donna, Rita Amenze, freddata a colpi di pistola dal marito Pierangelo Pellizzari nel parcheggio dell'azienda di Noventa Vicentina dove la donna lavorava.
"Gli abitanti di Valdimolino sono sconvolti. Si tratta di una comunità molto tranquilla e nessuno sa spiegare questo terribile gesto - afferma il sindaco di Montecchio Gianfranco Trapula - ancora una volta, purtroppo, ai danni di una giovane donna e giovane mamma". Per il Presidente della Provincia di Vicenza Francesco Rucco rabbia e incredulità devono lasciare il posto ora a segni concreti.
"Invito i colleghi sindaci a mettere le bandiere a mezz'asta per ribadire la nostra ferma condanna contro ogni forma di violenza - propone - e come impegno a promuovere concretamente la cultura del rispetto."