Caso Sara Pedri, i carabinieri del Nas tornano nel reparto di Ginecologia del Santa Chiara
Per quanto riguarda il procedimento penale, al vaglio una novantina di testimonianze raccolte dalla polizia giudiziaria. Sulla legittimità del licenziamento del dottor Tateo chiesto dalla Commissione di disciplina è chiamato ad esprimersi il Comitato dei Garanti
REPARTO La relazione degli ispettori ministeriali inguaia l'ex primario
IL PRIMARIO Il dottor Tateo torna in servizio a Trento
COMMISSIONE Chiesto il licenziamento del primario
I CARABINIERI Ipotesi maltrattamenti in ospedale, "indagare primario e vice"
LE DIFESE «Reintegro in ospedale e cancellazione delle accuse»
LA VICENDA La famiglia di Sara Pedri accusa: “Era a pezzi”
TRENTO. I carabinieri del Nas sono tornati ieri nel reparto di ginecologia del Santa Chiara per l'acquisizione di ulteriori informazioni che andranno ad integrare il materiale già in possesso della procura. L'indagine partita dalla sparizione della dottoressa Sara Pedri, di cui non hanno notizie dallo scorso 4 marzo, ha portato alla scoperta di una situazione di profondo disagio patito da gran parte del personale, in un reparto che comunque rappresentava e rappresenta tutt'ora un'eccellenza.
Gli accertamenti sono avvenuti su tre piani: la commissione disciplinare dell'Azienda sanitaria che ha chiesto il licenziamento del primario Saverio Tateo (nel frattempo trasferito presso la sede delle Cure Palliative a Trento) e una sanzione per la dottoressa Liliana Mereu (già trasferita a Rovereto); il sopralluogo degli ispettori ministeriali nel reparto, con il rapporto che imputa al dottor Tateo «vessazioni e mortificazioni contro i colleghi»; l'ispezione dei carabinieri del Nas che hanno depositato in procura a Trento un'informativa che contiene accuse di maltrattamento circostanziate a carico del primario e della dottoressa, che era il suo "braccio destro".
Sulla legittimità del licenziamento del dottor Tateo chiesto dalla Commissione di disciplina è chiamato ad esprimersi il Comitato dei Garanti. Ma i suoi legali promettono battaglia. «Se il licenziamento dovesse essere confermato, faremo ricorso al giudice per chiedere l'immediato reintegro del primario e il risarcimento di tutti i danni» aveva dichiarato nei giorni scorsi il professor Vincenzo Ferrante, legale del dottor Tateo. Per quanto riguarda il procedimento penale, al vaglio una novantina di testimonianze raccolte dalla pg.