Denunciati due senegalesi a Denno: uno dichiarava l’altro «badante» per avere il permesso di soggiorno
Da un controllo dei carabinieri di Salorno, è emersa la truffa ai danni dello Stato: tutti e due rischiano diversi anni di carcere per un cumulo di reati
SALORNO. I militari della Stazione carabinieri di Salorno, a parziale conclusione di un’attività di indagine condotta anche con la collaborazione con i carabinieri della Stazione di Denno in Val di Non, hanno denunciato in stato di libertà due senegalesi per truffa ai danni dello Stato, falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico e violazioni al testo unico sull’immigrazione due senegalesi domiciliati a Trento.
Qualche giorno fa, durante una normale pattuglia, i militari hanno fermato a Cortaccia per un normale controllo su strada un giovane venditore ambulante senegalese.
Dopo aver mostrato il passaporto, peraltro privo di visto di ingresso e quindi irregolare, lo straniero ha mostrato della documentazione attestate una sua pratica in itinere riguardante la regolarizzazione della propria posizione irregolare ai sensi delle recenti disposizioni di legge di cui al decreto legge n. 34 del 2020 per l’emersione del lavoro irregolare da cui si evinceva che lo stesso lavora regolarmente in qualità di badante venti ore la settimana presso un suo connazionale residente in Val di Non, padre di cinque figli.
Peccato che dai controlli effettuati presso la residenza del presunto “datore di lavoro” dai carabinieri della stazione di Denno sia risultato invece che nessuno di fatto abita presso quel domicilio, né tantomeno viene esercitata alcuna attività lavorativa da parte del “badante”.
I due sono stati quindi denunciati alla Procura della Repubblica di Bolzano ipotizzando il concorso nei reati di falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico, truffa e ingresso e soggiorno illegale nello Stato. Rischiano adesso qualche anno di galera e soprattutto non sarà facile a questo punto per il “badante” ottenere un regolare permesso di soggiorno.