Circonvallazione ferroviaria, 53 milioni di espropri ed indennizzi, Mattarello perderà tanta campagna, a Trento Nord si butteranno giù case, negozi e magazzini
Anche chi non verrà espropriato (e risarcito), avrà pagato l’utilizzo del suolo. Il Comune: «Centinaia di persone interessate, metteremo a disposizione una persona competente»
TRENTO. Alla voce espropri, il progetto di fattibilità presentato da Rfi prevede una cifra da brividi: 53,94 milioni di euro. E quella da sola restituisce il senso di una realtà: saranno tanti - centinaia - i cittadini toccati, in un modo o nell'altro, dalle conseguenze della grande opera. Qualcuno si vedrà espropriare e demolire la casa - o l'edificio che ospita l'attività economica - altri perderanno terreni coltivati.
Alcuni dovranno subire solo l'occupazione temporanea, altri semplicemente dovranno rinunciare a qualche metro di cortile, o di piazzale per le manovre dei mezzi. Tutti monetizzeranno. E forse a qualcuno andrà anche bene, per qualcun altro sarà un dramma, per altri ancora, si tratterà di un sacrificio minimo.
Ma ecco, non c'è dubbio che prima ancora di vedere le maxi frese in azione, tanti trentini faranno i conti con il bypass ferroviario.
A palazzo Thun lo sanno: «Alcuni proprietari sono stati contattati, contatteremo gli altri - spiega il sindaco Franco Ianeselli - Ma quello che stiamo pensando di fare è mettere a disposizione dei cittadini una persona di reputazione specchiata, un soggetto terzo tra Comune e Rfi, che possa essere punto di riferimento dei cittadini».
Perché in molte famiglie ci saranno decisioni da prendere. Dove? Da sud a nord, ecco una prima ricognizione.
Mattarello e i suoi campi.
Finora, parlando di circonvallazione, ci si è sempre concentrati sugli edifici. Il sacrificio di campagna non sarà secondario e Mattarello pagherà il prezzo più alto. Saranno 53.116 i metri quadrati che si prevede di espropriare, di cui 52.232 mq di aree agricole a interesse primario. Ampie il doppio saranno le aree occupate temporaneamente: 107.329 metri quadrati. E qui il tema è delicato: i contadini temono l'occupazione parziale per la difficoltà successiva a tornare alla coltivazione. Sia l'esproprio che l'occupazione temporanea verrà monetizzata, naturalmente. E sul quanto non è difficile immaginare che ci sarà da discutere.
Come cifre di riferimento, nel progetto di fattibilità, Rfi prevede 25 euro a metro quadrato sia per vigneto che per frutteto. Per quel che concerne l'indennità di coltivazione - di cui ha diritto il proprietario se invece, si calcolano 10,68 euro al metro quadrato.
San Martino ed ex Scalo Filzi, area a nord.
Qui si parla di 11 abbattimenti. Ad est di via Brennero saranno demoliti gli edifici che ospitano l'Aci, la cassa Rurale di Trento, il laboratorio Audiotec (ai cui piani superiori ci sono spazi residenziali), il Moto salone Alpine e la relativa officina, il vicino condominio residenziale di 5 piani.
Sul lato ovest invece saranno abbattuti l'edificio - per altro appena ristrutturato - che ospita Trentino Mobilità e il vicino condominio residenziale a due piani.
Risalendo via Brennero verso nord, saranno colpiti (uno parzialmente) due capannoni: uno che produce e vende mobili, l'altro usato ad oggi per lo stoccaggio destinato alla grande distribuzione. Il progetto di fattibilità prevede anche qui valori di massima per l'esproprio: per il residenziale si valuta il valore di 2.450 euro per uno stato manutentivo normale e 3.450 se lo stabile è in ottime condizioni.
Quanto ai capannoni si valutano i 1.050 euro al metro quadrato, per gli uffici da 1.950 a 2.700 euro, per i negozi 2.200 euro, i box 1.900 euro.
Sempre in quest'area, com'è noto, sarà occupata l'area ex Sloi, per lo stoccaggio di materiale.
Perdita di valore.
Non c'è solo l'esproprio. C'è anche la possibilità che un bene pur non espropriato perda di valore. Rfi ha calcolato questa eventualità, soprattutto per una fascia di capannoni produttivi che perderà una fetta di proprietà. Si tratta in massima parte di una parte del piazzale. Ovvio che si riduce il valore della proprietà. Di quanto? Secondo Rfi, tra i 5 e il 20%.Asservimento.È il tema più ostico: verrà imposta una «servitù di dominio sotterraneo per galleria» su alcuni terreni. Il che significa che sarà prevista una limitazione il diritto di proprietà «la cui configurazione varia in funzione dell'opera alla quale sono sottese».
E qui è da capire meglio. Perché alcuni proprietari rischiano, per dire, di non poter ristrutturare casa senza l'autorizzazione di Rfi.
Il garante dei cittadini.Insomma, l'impatto sui cittadini non sarà indifferente. E per qualcuno potrebbe non essere facile capire, prima ancora che decidere, in una materia che è anche ostica. A palazzo Thun l'hanno capito. E ieri il sindaco Franco Ianeselli annunciava un provvedimento che va nella direzione di dare un aiuto ai cittadini che ne avessero bisogno: «Da alcuni cittadini che subiranno l'esproprio siamo già stati, da altri andremo. Ma una cosa che vorremo fare è nominare una persona terza, che non ha legami con l'amministrazione comunale né con Rfi, che sia un po' mediatore, e punto di riferimento per i cittadini, per il loro dubbi». E di cose da capire in fretta ce ne sono tante, i dubbi sono scontati.