La Trento del futuro: il Comune illustra agli Industriali cosa vuol fare dopo la circonvallazione ferroviaria (dal 2027 in avanti)
«Metaprogetto», Nordus, tram per Gardolo: Assindustria entusiasta, Ianeselli e Facchin protagonisti, «generare situazioni nuove, interessanti e coerenti con la transizione ecologica»
TRENTO. Si è parlato della Trento del futuro, oggi, con i soci dell’Associazione industriali di Trento. La Trento del futuro, ovvero il Metaprogetto: tutto quello che verrà dopo la circonvallazione ferroviaria di Rfi. O meglio: quello che sarà reso possibile dalla nuova galleria sotto la Marzola, che potrà dare il via all’interramento della vecchia linea nel tratto urbano, e tutto quello che ne conseguirà. Ma si parla del 2027, per iniziare.
Presentare agli attori del mondo economico le importanti opere previste dal Metaprogetto sul territorio, facendo luce sulla visione della città di Trento nel futuro: questo era l’obiettivo del convegno organizzato nel pomeriggio da Confindustria Trento e Comune di Trento al Centro Congressi Interbrennero.
Ad aprire i lavori Enrico Zobele, oggi Past President di Confindustria Trento, numero uno dell’Associazione quando, nel 2018, a Palazzo Stella si promosse il convegno “Tunnel del Brennero. Opportunità per la riqualificazione del territorio e il miglioramento della mobilità”.
«Allora – ha detto Zobele aprendo i lavori –, decidemmo di animare un dibattito pubblico per chiedere che fossero prese rapidamente decisioni per questo nostro territorio. Perché i lavori del Tunnel del Brennero procedevano e non c’era tempo da perdere. Un filo rosso collega quell’iniziativa al convegno odierno».
Tra i saluti iniziali, anche quello dell’allora Sindaco del Comune di Trento Alessandro Andreatta e del Vicepresidente della Provincia autonoma di Trento Mario Tonina: «Una riqualificazione a tutto campo, che coniuga la trasformazione fisica della città con lo sviluppo di nuova socialità, di nuova spinta economica e di miglioramento delle condizioni climatico-ambientali del centro urbano: il Metaprogetto per Trento è una visione di sviluppo sostenibile, che fa della mobilità il suo elemento trainante. Una diversione modale che permetterà il passaggio da un utilizzo prevalente del mezzo privato a quello più esteso del mezzo pubblico e della mobilità dolce. Ma sarà vera riqualificazione solo se ci sarà un dialogo costruttivo fra tutti i soggetti coinvolti, così da condividere il punto di arrivo a cui mirano gli interventi previsti».
L’Assessore alla transizione ecologica, mobilità, partecipazione e beni comuni del Comune di Trento Ezio Facchin, insieme ai componenti del Gruppo di lavoro del Progetto, hanno dunque presentato i metodi di lavoro utilizzati per l’impostazione e la realizzazione delle opere previste, e in particolare la circonvallazione ferroviaria di Trento, l’interramento della ferrovia storica nella tratta urbana, il tram di via Brennero, il Nordus.
«L'Amministrazione comunale – ha spiegato Facchin –, per cogliere il significato del Progetto integrato per il futuro della città, ha istituito l'unità speciale Progetto Mobilità e rigenerazione urbana che opererà in modo trasversale. L’esperienza fin qui maturata ha messo in evidenza come l’attuazione del Progetto integrato, nel corso dei prossimi dieci anni, sarà in grado di generare situazioni nuove, interessanti e coerenti con la transizione ecologica prevista dall’Agenda 2030. Proprio da questa persuasione è nata la visione che abbiamo definito Metaprogetto, in cui si guarda al futuro avendo buona conoscenza del passato e sapendo quali sono le risorse che abbiamo e di cui potremo disporre».
Di seguito sono stati presentati quattro progetti di rigenerazione urbana, casi esemplari di riqualificazione del territorio: il caso di Scalo Farini a Milano e di Piazza dei 500 a Roma, dunque della progettazione integrata come volano per le politiche di sostenibilità, da parte di Silvia Furlan, Ceo Net Engineering Spa; il Tram Firenze da parte di Giovanni Mantovani, libero professionista esperto nel settore dei trasporti; un’analisi dell'equilibrio economico del progetto “Areale Bolzano” da parte di Enrico Nigris, Professore dell’Università degli Studi Roma Tre; infine il Progetto di Porta Romana a Milano, grazie all’intervento di Umberto Lebruto, Ceo Fs Sistemi Urbani di Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.
A chiudere i lavori, gli interventi del Presidente di Confindustria Trento Fausto Manzana e del Sindaco di Trento Franco Ianeselli.
Per Manzana «Oggi siamo stati qui per ascoltare e capire – ha detto Manzana –. Il nostro intento era creare l’occasione di un confronto per consentire alle nostre aziende di capire quali progetti ha in serbo il Comune di Trento per la nostra città e per il territorio circostante. Progetti per i quali è previsto l’intervento del PNRR, a sottolineare la valenza strategica non solo per il nostro territorio, ma anche per il sistema Paese che attraverso la linea ferroviaria del Brennero fa transitare una buona parte dei flussi di persone e merci da e per il resto d’Europa. Credo che abbiamo imboccato la strada giusta, perché stiamo parlando di opere che proiettano il nostro territorio nel futuro, migliorando la vita di cittadini e imprese, in un’ottica di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Confindustria Trento ha lanciato, nei mesi scorsi, il progetto Duemilatrentino – Futuro Presente, di cui nei giorni scorsi abbiamo presentato il primo Position Paper, che tratta il tema della centralità dell’individuo e della qualità della vita. Il prossimo step, che stiamo avviando in questi giorni, riguarda proprio la transizione sostenibile. Anche per questo seguiremo con attenzione i progetti che interesseranno la città di Trento nei prossimi anni»
«Il Progetto integrato – ha aggiunto Ianeselli –, quel grande piano che comprende la circonvallazione merci, l'interramento della ferrovia storica, la stazione ipogea e il Nordus, ha uno straordinario potenziale. Innescherà infatti un processo di trasformazione della città che rafforzerà sia le connessioni tra est e ovest, grazie all'interramento dei binari, sia tra nord e sud, grazie a nuovi sistemi di trasporto collettivo. Si tratterà quindi di una grande occasione di rigenerazione urbana, capace di attrarre nuovi investimenti finalizzati a rendere Trento una città più sostenibile e resiliente. È comprensibile che ci siano preoccupazioni per quanto riguarda i cantieri, il cui impatto andrà mitigato adottando tutte le misure e le compensazioni che saranno necessarie. Ma dobbiamo pensare che i cantieri rappresentano anche una grande opportunità in termini di posti di lavoro e dunque di benessere per la cittadinanza».