Nella Finanziaria della Provincia il progetto dei «dati in galleria»: server nelle celle ipogee della Val di Non
L’annuncio dell’assesore Spinelli, dopo il sopralluogo dell’ad di Tim, Gubitosi, a Mollaro: «Noi ci proviamo, ma la concorrenza è alta»
TRENTO. Niente aumento Irap, conferma dei fondi da destinare alla ricerca così come quelli da affidare a Trentino Sviluppo, accelerazione su due nuovi hub, il polo sulle scienze della vita e il polo dati e gallerie, di cui ora si inizia a parlare in modo ufficiale. E ancora, avvio - nel senso di inizio della fase operativa - del fondo crescita e del fondo rigenerazione urbana.
La finanziaria provinciale mette sul tavolo le cifre del bilancio di piazza Dante, ma è evidentemente anche l'occasione per fare il punto delle misure che si vogliono mettere in campo, a sostegno dell'economia trentina che sta uscendo dalla crisi post Covid. E che l'assessore allo Sviluppo economico Achille Spinelli riassume così: «Siamo riusciti a tenere alta la tutela dei mondi economici senza aumentare la pressione fiscale».
Certo resta una consapevolezza: in tempi in cui il bilancio provinciale è contratto - e rischia di ridursi ancora di più negli anni prossimi, dopo la riforma fiscale - serve ottimizzare le risorse, senza creare doppioni. Perché tra Pnrr e Fondi strutturali europei - inizia nel 2022 un nuovo triennio - serve avere una mappa per orientarsi.
Contributi alle imprese.
Sono confermati gli interventi degli anni scorsi. Le cifre non sono definite nel dettaglio, ma si ragiona di 15 milioni di euro per investimenti fissi, 28 milioni per contributi, 4,5 milioni per nuovi bandi pensati per le piccole e medie imprese. E sul fronte nuovi bandi l'obiettivo è quello sulle nuove imprese e per tecnologie e innovazione: «la disponibilità finanziaria in questa fase non è significativa, aspettiamo di chiudere il bando - spiega Spinelli - Quello che ci interessa è la capacità di affiancamento dell'ente territoriale al rafforzamento delle imprese. per questo confermiamo la dotazione a Trentino sviluppo per la promozione e l'attrazione di aziende e per lo stesso motivo valuteremo il bando sulla patrimonializzazione, che sta dando buoni risultati (39 richieste per un importo di 3,1 milioni). Vedremo se servirà riproporlo».
Turismo.
Su questo fronte sono previsti per ora circa 70 milioni, tra stanziamento a Trentino Marketing (40), singole Apt (24) e diversi progetti.
Ricerca e hub.
A bilancio la giunta provinciale prevede di stanziare circa 86 milioni di euro per il 2022. «Questo resta un settore strategico per lo sviluppo, attraverso l'università come soggetto fulcro di tanti progetti, l'Fbk che ha competenze specifiche da spendere sul tema delle tecnologie della digitalizzazione e l'intelligenza artificiale e la prototipizzazione dei componenti, mentre Fem sull'ambito del Cio e dell'agro bio potrà dire la sua». Ed è in stretto collegamento con il mondo della ricerca che si stanno immaginando i nuovi hub.
Il polo delle scienze della vita, che Spinelli conferma nascerà a Rovereto. E poi ne annuncia un altro: «Lavoriamo per realizzare un polo dati e gallerie. È un progetto che qualificherebbe il Trentino in modo importante. Abbiamo gli spazi per la custodia dei server. C'è il tema della sicurezza del cloud, stiamo dialogando con operatori importanti che possono vedere nelle gallerie un luogo ideale dove insediare un tipo di attrezzature».
Era trapelata, nel maggio scorso, la notizia di una visita dell'Ad di Tim Luigi Gubitosi alle celle Ipogee di Mollaro. Ma non si era mai usciti dalla fase delle indiscrezioni.
Ora la Provincia ci crede davvero: «Ci proponiamo e proseguiamo i nostri rapporti con operatori primari. Ma la concorrenza è alta. E poi c'è il tema della ricerca quantistica».
Da tempo si ragiona di voler creare un ecosistema che parte dalla formazione e arriva alla industrializzazione, passando per la realizzazione dei prototipi, dalla ricerca al trasferimento tecnologico. Il Pnrr potrebbe accelerare il percorso: «Noi l'abbiamo inserito tra i nostri progetti» rivendica Spinelli.
Fondi strutturali.
Il 2022 sarà l'anno in cui entreranno in fase operativa: «È in partenza il fondo crescita (100 milioni, ndr), che è in parte un fondo equity, in parte a debito, stiamo ragionando sull'affidamento, la logica regionale prevarrà. Ed è pronto anche il fondo rigenerazione urbana (100 milioni, ndr)». Servirà più tempo, invece, per il fondo alberghi: «La volontà c'è - spiega Spinelli - ma dal punto di vista operativo ha delle criticità. L'obiettivo è abbinare un intervento finanziario ad uno di accompagnamento e formazione».
Bilancio, Pnrr, fondi europei: una giungla.
Se questi sono i progetti, come finanziarli non è scontato. C'è il bilancio provinciale, ma ci sono anche Pnrr e Fondi strutturali: «Abbiamo 600 milioni, 130 milioni più dello scorso triennio, tra Fesr e Feasr, per l'agricoltura - spiega Spinelli - la sfida ora è duplice: serve riuscire a non creare doppioni e quindi a non finanziare con il bilancio misure che possono essere finanziate con gli altri due canali. E poi serve sostenere sia le imprese, per la conoscenza dei bandi sul Pnrr, sia i Comuni, che saranno i veri attori del Pnrr, ma hanno difficoltà a dispiegare la loro forza. E poi per il Pnrr serve un'alleanza territoriale, tra istituzioni e anche con il mondo della ricerca». Il rischio è perdersi opportunità in un momento in cui i soldi ci sono, ma serve capire dove.