Storia della ditta che raccoglie i mozziconi di sigaretta. Che diventano occhiali e manici di ombrello
L’idea è venuta – ovviamente – a due fumatori: a Manifattura di Rovereto è nata la startup che in un anno ha recuperato 2 milioni di «ciccotti» evitando tanto inquinamento
PERGINE. Dall’occhiale all’ombrello: Re-cig dona la “seconda vita” dei mozziconi di sigaretta. In Progetto Manifattura a Rovereto c’è una startup che ha ideato un sistema che trasforma i filtri usati delle sigarette in acetato di cellulosa. Ed è diventata una storia di successo nella “Settimana europea per la riduzione dei rifiuti”.
Dai marciapiedi delle nostre città, dove vengono spesso incautamente gettate, alla montatura dell’occhiale o al manico di un ombrello: è questa la “seconda vita” per 2 milioni di mozziconi di sigarette grazie a Re-cig, nel primo anno di attività. La startup innovativa, insediata a Rovereto nell’hub della green economy di Trentino Sviluppo, ha brevettato infatti un innovativo sistema che intercetta in appositi “smokers point” metallici le “cicche” delle sigarette, le stocca in appositi contenitori e le smembra, separando carta, tabacco e filtro. Quest’ultimo viene appositamente trattato e ritrasformato in acetato di cellulosa, un prodotto plastico adatto a diverse attività produttive. Tra gli impieghi più comuni, quello nell’occhialeria, nella stampa 3D e nella produzione di manici per gli ombrelli.
Nata nel 2019 dal “vizio” per il fumo dei due fondatori, Marco Fimognari e Nicola Bonetti, la startup, unica nel suo genere in Italia, gestisce il servizio di stoccaggio, raccolta e riciclo delle sigarette attraverso oltre 500 Smokers Point installati in centri commerciali, imprese e comuni, da Trento a Ragusa e punta all’assunzione di un nuovo dipendente per far fronte agli interessamenti che arrivano anche dall’estero, in particolare da Polonia, Germania e Spagna.
Un progetto d’impresa avviato nel 2016 e che non poteva, per nascere, trovare luogo più adatto di Progetto Manifattura: proprio come l’incubatore della sostenibilità di Trentino Sviluppo è sorto dalle “ceneri” della storica Manifattura Tabacchi di Rovereto, così Re-cig nasce dalla necessità di “riscattare” le 13 mila tonnellate di mozziconi che ogni anno finiscono nei posaceneri italiani o, ancora peggio, sui marciapiedi delle nostre città.
Fimognari, che nella vita è anche imprenditore in un’altra realtà di carpenteria metallica, spiega: «Sono un fumatore, perciò mi son sempre chiesto che fine facessero i mozziconi che buttavo via. Un giorno mi son detto: perché non provare a riciclarli?».
Da qui il coinvolgimento dell’amico Nicola Bonetti, anch’egli imprenditore nel settore delle vendite al dettaglio, la partecipazione alla business competition per startup “120 secondi” di Trentino Sviluppo, la ricerca di uno spazio di progettazione in co-working, l’avvio del dialogo con l’Università di Trento per studiare la fattibilità dell’idea e il deposito, nel 2019, del brevetto relativo all’intero processo di riciclo.
«Il processo – spiega Fimognari – è molto semplice. Noi installiamo i nostri posaceneri e forniamo contestualmente all’impresa o al centro commerciale delle unità di stoccaggio capaci di contenere oltre 100 mila mozziconi dove gli smokers point andranno svuotati una volta pieni. Poi, con cadenza regolare, ritiriamo questi maxi-contenitori e li portiamo nel nostro capannone a Cirè di Pergine Valsugana».
Qui, inizia il ciclo di lavorazione vero e proprio. I mozziconi vengono lavati, setacciati, si separano i residui di tabacco e le cartine dai filtri e questi ultimi – che non essendo biodegradabili rischierebbero di diventare microplastiche inquinanti – vengono ritrasformati in acetato di cellulosa. Questo polimero, dopo aver superato gli opportuni controlli di conformità nel rispetto delle autorizzazioni ottenute, può essere reimmesso sul mercato.
Gli impieghi, ad esclusione del settore alimentare, sono davvero molteplici: dall’occhialeria alla realizzazione dei manici per gli ombrelli, passando per le cover dei cellulari, le penne e il filo per la stampa 3D. Prodotti quindi di piccole dimensioni e ad alto valore aggiunto: da 2 milioni di mozziconi di sigaretta, pari alla raccolta di questo primo anno di attività, si ricavano infatti appena 600 chilogrammi di plastica.
L’impresa si appresta a chiudere il 2021 con un volume d’affari di 200 mila euro. Ai due soci, all’unico dipendente e ai tre collaboratori commerciali si aggiungeranno presto altri 1-2 nuovi assunti. Ad oggi sono 500 gli smokers point distribuiti da Re-cig nei centri commerciali, nelle aziende, negli incubatori d’impresa – tra cui Progetto Manifattura e Polo Meccatronica a Rovereto – e nei comuni di tutta Italia, da Trento a Ragusa.
E anche se cominciano ad arrivare i primi interessamenti dall’estero, in particolare dalla Spagna e dalla Germania, Fimognari non ha intenzione di allentare la stretta sul Bel Paese. «In Italia – spiega – vengono gettate ogni anno 13 mila tonnellate di mozziconi. Molte finiscono sul marciapiede, oppure abbandonate nei posaceneri pubblici tradizionali. Lì, basta un colpo di vento affinché la cenere si disperda, inquinando doppiamente l’aria e i terreni. Noi riusciamo a recuperarne solo lo 0,005%, il lavoro da fare è ancora tanto. Per questo motivo, mi piacerebbe riuscire a coinvolgere nel nostro progetto di riciclo, quante più amministrazioni locali possibili».