«Super green pass», il Governo prende tempo, le Regioni premono: basta zone gialle e rosse, ma una stretta su chi non si vaccina
Il confronto in vista del Consiglio dei Ministri di giovedì si basa sulle misure da adottare per la quarta ondata Covid. Fugatti si allinea a Frediga: «Non possiamo permetterci di perdere un altro inverno»
ROMA. Si è conclusa alle 20 la riunione Governo / Regioni su nuovo DL Green pass atteso in Consiglio dei Ministri giovedì prossimo. Alla riunione hanno partecipato per il Governo la Ministra degli Affari regionali e le Autonomie Maria Stella Gelmini, il Ministro della Salute Roberto Speranza e il Sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli.
Le Regioni hanno chiesto al Governo di premiare i cittadini vaccinati e di offrire certezze alle categorie produttive. «Per chi ha fatto il vaccino sarebbe giusto prevedere minori restrizioni in caso di passaggi in zona gialla e arancione», hanno sottolineato i governatori;
Le Regioni poi, tutte unite, chiedono di superare la distinzione in zone di colori per contrastare la quarta ondata di Covid-19 e andare verso quella vaccinati/non vaccinati e di aumentare i controlli alle frontiere con gli altri Paesi;
Al momento il Governo non ha ancora deciso, e riflette sull'adozione del super Green pass, ovvero sulla possibilità di una corsia privilegiata per i vaccinati, con un doppio binario che limiti i soli no vax. Questa super certificazione dovrebbe limitare l'ingresso nei luoghi dove più facilmente si corre il rischio contagio, nel caso in cui una Regione esca dalla zona bianca e passi in zona gialla, arancione o rossa: tali luoghi sarebbero accessibili solo con certificazione verde. Si specifica che sul cosiddetto super Green pass nulla però sarebbe stato ancora deciso;
Si ricorda che in settimana, dovrebbe tenersi giovedì 25 novembre, è attesto un Consiglio dei Ministri per emanare un nuovo Decreto-Legge che aggiorna le ultime disposizioni in tema di Green pass e Covid-19. Le Regioni hanno chiesto al Governo di essere nuovamente convocate prima CdM per un ultimo passaggio di condivisione con i territori su quanto verrà deciso in un eventuale Decreto.
La posizione del governatore trentino Fugatti è stata in linea con quella delle altre regioni e province: «La nostra economia – ha detto – non può permettersi di perdere un’altra stagione invernale».
Fugatti ha commentato: «Condivido la posizione espressa dal presidente Fedriga - ha esordito Fugatti - oltretutto, essendo presidente di una provincia che deve al settore turistico invernale una forte incidenza sul proprio prodotto interno lordo, vogliamo assolutamente evitare un blocco come quello già visto. Pensare di chiudere ora significa in pratica restare chiusi fino a maggio, come il Covid purtroppo ci ha già insegnato. Pertanto l’unica via possibile in questo momento è immaginare interventi diversificati fra chi è vaccinato e chi ancora no. Naturalmente nelle forme del massimo rispetto e del buonsenso, ma facendo ogni sforzo possibile per evitare le chiusure».