L’aumento dei ricoveri (+20 in un giorno) porta il Trentino in zona gialla: ecco cosa cambia, dalle mascherine ai bar e ristoranti
L’annuncio di Fugatti in conferenza stampa, se non calerà il trend nei prossimi giorni è inevitabile. Avevamo già sforato due parametri su tre, ora siamo fuori scala
TRENTO. «I dati che registriamo oggi su incidenza dei contagi, ricoveri in terapia intensiva e ospedalizzazioni ci portano di poche unità oltre il confine previsto per la zona gialla. Il dato viene valutato è settimanale, ma se questo è il trend difficilmente potremmo scampare al passaggio, a meno che nei prossimi giorni non diminuiscano le ospedalizzazioni». Lo ha detto, in conferenza stampa, il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, commentando i dati del bollettino quotidiano dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari.
Dei tre parametri previsti a livello nazionale per definire il passaggio in zona gialla, il Trentino ne ha infatti già superati due la settimana scorsa, e con il deciso aumento dei ricoveri, da oggi, anche il terzo..
Il primo dato era quello relativo al numero dei contagi. Il parametro sull'incidenza è di 50 positivi per 100.000 abitanti. In Trentino siamo già arrivati oltre i 224 contagi per 100mila abitanti, quindi quattro volte tanto, insomma l'abbiamo superato abbondantemente.
Per la «zona gialla» si considerano anche altri due parametri: i ricoveri in ospedale e quelli in terapia intensiva per definire l'esigenza di misure anti-Covid più restrittive. Purtroppo, però, mentre nelle ultime settimane si era riusciti a restare sotto la soglia con entrambi, la scorsa settimana abbiamo superato il limite di 10 pazienti in rianimazione (oggi sono 15), e con i 20 nuovi ricoveri nelle ultime 24 ore anche l’altro (siamo arrivati a 92).
Fugatti ha anche dato le cifre finali della Maratona vaccinale: «In cinque giorni di maratona vaccinale, dal 4 all'8 dicembre, sono stati vaccinati quasi 72.000 trentini. Dall'uno al 3 dicembre sono state vaccinate altre 10.000 persone, mentre da oggi al 24 dicembre sono già prenotati in 20.000». Quindi, ha detto, in totale nel mese di dicembre saranno fatte più di 100 mila dosi, che è quello che avevamo previsto.
Per le terze dosi vi sono, al primo posto, i cittadini del Comune di Livo, con il 20,6% di affluenza, seguito da Luserna e Sporminore (20,2%), Moena e Croviana (19,8%). Per le prime dosi vi sono Ronchi Valsugana (2,4%), Soraga di Fassa (2,2%) e Ruffrè Mendola (1,8%).
Che cosa cambia con la zona gialla
Le regole attuali per eventuali «zone gialle» non prevedono restrizioni per gli spostamenti: da una zona gialla si può andare verso altre regioni in zona bianca o gialla, senza dover giustificare il viaggio con l’autocertificazione. Si può uscire liberamente anche dal proprio comune. Le cose cambiano drasticamente nel caso della zona arancione. Ancora peggio nella zona rossa: non si può uscire di casa se non per gli spostamenti essenziali.
Questo significa che in zona gialla non cambianiente anche per le limitazioni agli spostamenti notturni: secondo le regole in vigore tutt’oggi, la zona gialla non prevede più il coprifuoco. Resta invece per gli eventuali territori che dovessero finire in arancione o, peggio, in fascia rossa.
Le limitazioni: mascherina obbligatoria all’aperto
Una cosa che comporta il passaggio in zona gialla è il ritorno dell’obbligo di indossare sempre la mascherina: l’ordinanza del Ministro della Salute Roberto Speranza, entrata in vigore lo scorso 28 giugno 2021, non prevede novità in questa fascia di rischio e quindi in zona gialla le mascherine sono obbligatorie anche all’aperto. Nelle regioni gialle si deve indossare sempre, sia al chiuso sia all’aperto, anche se si ha il green pass.
Ristoranti (al chiuso) e bar: scatta subito il super green pass
Secondo il nuovo decreto anti-Covid, le restrizioni previste dalla zona gialla per le attività commerciali e di ristorazione valgono da subito per i cittadini che non hanno il super green pass. Chi non è vaccinato o non è guarito negli ultimi 6 mesi non può mangiare al chiuso ai tavoli di bar e ristoranti, entrare in cinema, teatri, feste, stadi, eventi sportivi, musei e mostre andare a vedere spettacoli o partecipare a cerimonie pubbliche. Per questi settori non vale il certificato verde ottenuto con il tampone, che invece può essere utilizzato per recarsi sul posto di lavoro.
In zona gialla quindi ristoranti e bar sono aperti, ma chi non è in possesso del super green pass può mangiare solo all’aperto oppure consumare in piedi o ancora prendere cibi di asporto.
Per quanto riguarda i mezzi di trasporto locale, come treni regionali, bus e metro, anche in zona gialla il green pass “base” (quello con i tamponi) non è obbligatorio da subito, ma dal 6 dicembre 2021, come nelle regioni bianche.
In zona gialla, cambia poco per negozi e attività commerciali ed economiche: palestre e piscine restano aperte; aperti i parrucchieri e i centri estetici; nessuna restrizione per centri commerciali e negozi. In tutte le zone si può ancora andare al supermercato senza green pass.
In zona gialla le discoteche sono aperte solo per chi ha il super green pass (si ottiene solo se vaccinati o guariti, non con il tampone) e lo stesso certificato verde rafforzato serve per partecipare ai matrimoni e alle feste dopo le cerimonie civili e religiose.