La bolletta energetica cresce del 12,6%: balzo dell’inflazione, preoccupano anche i costi per le ristrutturazioni
Pesante anche l'aggravio sulle famiglie trentine per quanto riguarda i costi del capitolo trasporti che sale dell'8,5% in dodici mesi. Per chi vive in montagna le cose vanno ancora peggio
TRENTO. Anche a Trento i rincari che gravano su famiglie e aziende cominciano a diventare pesanti, soprattutto nei comparti che riguardano l'energia e i trasporti. L'ultima rilevazione sull'inflazione, riferita al mese di ottobre, parla di una crescita del 3,4% rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. Un valore che dalle nostre parti non si vedeva davvero da molto tempo per un parametro che a gennaio era attestato appena all'1%.
A testimoniare l'eccezionalità dell'andamento in Trentino, va anche sottolineato che i valori sono più alti rispetto a Bolzano (3,2%), che solitamente guidava questa graduatoria.Come detto, a trascinare i rincari sono le bollette, le spese energetiche in generale e le spese per la casa che da sole salgono del 12,6% in un anno e del 4,6% rispetto solo al mese precedente, quello di settembre.
Pesante anche l'aggravio sulle famiglie trentine per quanto riguarda i costi del capitolo trasporti che sale dell'8,5% in dodici mesi. Come ulteriore riferimento, secondo alcune stime a livello nazionale, solo per quanto riguarda il comparto casa ed energia questi valori dovrebbero portare a rincari medi annui per ogni singola famiglia di circa 355 euro.
Andando ad analizzare gli altri capitoli con i quali si misura l'inflazione un altro incremento sostanzioso è quello riferito ad alberghi e pubblici esercizi che salgono del 4,2% su base annua. Poco al di sotto i valori di mobili e servizi per la casa (3,1%), mentre sostanzialmente stabili appaiono i prodotti alimentari e le bevande analcoliche (0,3%), alcolici e tabacchi (0,2%), cultura (0,1%) e servizi sanitari (0,1%). Notizie migliori per i consumatori arrivano dal prezzi in discesa per l'acquisto di abbigliamento e calzature (-2,7%), dal costo delle comunicazioni (-2,4%), istruzione (-1,5%) e servizi (-1,4%). A preoccupare i trentini, comunque, non sembra essere solo la crescita dei costi relativi all'energia o dei trasporti.
«Dal nostro osservatorio - spiega Carlo Biasior del Centro ricerca e tutela dei consumatori utenti - registriamo una forte preoccupazione, con una crescita delle richieste di informazione, per quanto riguarda il tema delle ristrutturazioni edilizie. Il problema è quello del pesante rincaro delle materie prime e del rispetto dei contratti stipulati». Per questo motivo il Centro tutela consumatori si è mosso per preparare una sorta di decalogo per spiegare agli interessati come muoversi per proteggere i propri diritti. Biasior però sottolinea anche la necessità che il mondo delle imprese interessate a questo comparto prenda coscienza del problema, ponendo sotto controllo l'intera filiera. Questo per tenere sott'occhio anche eventuali fenomeni speculativi.
A livello di consiglio per gli utenti, nel caso di rincari sulle opere edilizie previste all'interno delle ristrutturazioni, il primo passo da compiere è di verificare se all'interno del contratto stipulato con l'impresa siano presenti clausole che consentono all'impresa di modificare i prezzi. In questo caso, il consumatore può cercare di negoziare la ripartizione dell'aumento nella misura del 50% per ciascuna delle parti, facendo leva sul dovere di correttezza dell'impresa e sull'opportunità di dare continuità al contratto (come stabilito dalla Corte di Cassazione).
Nel caso in cui all'interno del contratto non sia disciplinato l'aumento del prezzo il consumatore potrà, eventualmente, risolvere il contratto per eccessiva onerosità, con il grosso limite, però, che una quantificazione esatta della percentuale di aumento che dia diritto alla risoluzione non è prefissata, rischiando di vanificare, di fatto, i diritti del consumatore, che difficilmente attiverà, sulla questione, una causa civile.T
Tornando infine all'andamento dell'inflazione in Trentino, il responsabile del Centro tutela consumatori spiega che la questione dei costi dell'approviggionamento non è da analizzare in chiave locale. L'unica peculiarità reale, sottolinea, riguarda l'utilizzo del gas in un territorio che presenta altimetrie importanti rispetto al resto del paese. Insomma, vivere in montagna specie nei mesi freddi può essere un costo aggiuntivo.